SO.S.T.E.Notiziario Organo ufficiale della Società per lo Studio delle Talassemie ed Emoglobinopatie - SO.S.T.E. Volume 3, numero 4 Aprile 2004 dine di data ma non di importanza: il III Convegno SO.S.T.E. che si terrà a Ferrara dal 14 al 16 Ottobre Cari soci, questo numero di SOSTE Notiziario è 2004 e sarà organizzato da Vincenzo De Sanctis la stato dedicato alla traduzione in italiano di alcune cui leadership nel settore delle talassemie è sicuramente delle più significative relazioni tenutesi al TIF mee- riconosciuta a livello nazionale ed internazionale ed ting, svoltosi nell’Ottobre dell’anno scorso a Terrasini- al quale siamo grati come società per il notevole con- Palermo. Per questo il ringraziamento principale va tributo apportato. Consultate il programma prelimi- al Dr. A. La Ferla e alla caparbietà del Dr. V. Caruso. nare al sito: www.soste.org ed inviate il Vostro abstract La riuscita di questo evento, riconosciuta da più par- entro il 15/08/04 alla Segreteria Scientifica. ti, è dovuta anche al contributo determinante dato Per informazioni di tipo organizzativo potrete da tutta la società e dall’impegno dei suoi soci. rivolgerVi alla Segreteria Organizzativa Chronos Il CdA della SO.S.T.E. ha deciso di tradurre in s.n.c. - Catanzaro, tel. 0961.744565-707833, e-mail: [email protected]. italiano queste rela- Durante il Convegno il pomeriggio del 14 Ottobre zioni sia al fine di verrà dedicato all’attività scientifica in corso della dare un servizio a tut- società. Infine, durante il convegno si svolgerà l’as- A. Maggio . pag. 1 ti i soci che non cono- semblea dei soci con il rinnovo del consiglio di ammi- scono bene la lingua nistrazione come da statuto. inglese o a chi come gli Altra iniziativa è il “Corso teorico-pratico su la S. K. Ballas . pag. 2 infermieri professio- diagnostica di Laboratorio dei difetti dell’Emoglobina” nali non hanno avu- che si terrà a Palermo dal 23 al 24 Settembre 2004. to possibilità o oppor- Organizzatori il Dr. G. Ivaldi del Laboratorio di tunità di studiarla, Genetica Umana dell’Ospedale “Galliera” di Geno- P. Rigano et al. . pag. 4 sia per far risaltare il va e la Dr.ssa C. Di Girgenti del Laboratorio di Bio- ruolo centrale della logia Molecolare della U.O Pediatria per le Emopatie SO.S.T.E., società scien- Ereditarie dell’ARNAS “Civico e Benefratelli G. Di tifica italiana, nell’or- R. Fischer . pag. 5 Cristina e M. Ascoli”. L’esperienza dei colleghi garanti- ganizzazione dell’ul- sce il successo del corso aperto ad un massimo di timo convegno TIF. n° 20 iscritti ma con la promessa che se vi dovessero Vorrei rubarvi solo essere numerose adesioni (lo speriamo vivamente!!!) alcuni minuti infor- F. T. Jensen . pag. 7 si tenterà di ripeterlo l’anno prossimo. La segreteria mandoVi delle inizia- tive di questo anno che, benché non com- prendano l’organiz- 3° CONGRESSO NAZIONALE zazione di un conve- V. De Sanctis et al. . pag. 8 SO.S.T.E. gno internazionale Ferrara, 14/16 Ottobre 2004 non sono, in alcun modo, meno impor- V. Di Marco . pag. 9 tanti e rilevanti. PROGRAMMA PRELIMINARE Comincerei con alle pagine 21-23 segue a pag. 24 l’ultimo evento in or- Volume 3, numero 4 - Aprile 2004 organizzativa è Eurocongressi, di Via Libertà, 78 Palermo, Tel. 091.302655, Fax 091.341533. A Settembre, inoltre, in collaborazione con la Fon- Samir K. Ballas dazione “Leonardo Giambrone” verrà organizzata Cardeza Foundation for Hematologic Researchuna Consensus Conference per stilare delle linee gui- Jefferson Medical College - Philadelphia, PA (USA)da sulla diagnosi ed il trattamento delle miocardiopatie (ancora, purtroppo, la prima causa
I pazienti con anemia falciforme sperimentano diffe-
di morte del paziente con emoglobinopatia!!!). Quat-
renti tipi di dolore, inclusi episodi dolorosi acuti (crisi),
tro tra i maggiori cardiologi che in Italia si occupano
dolore cronico, dolore neuropatico, e dolore dovuto a
del problema verranno riuniti in una tre giorni di
condizioni di co-morbilità. Gli episodi di dolore acuto
non-stop al fine di redigere un “consensus agreement”
sono il tratto distintivo dell’anemia falciforme e la causa
sull’argomento.
più comune di ospedalizzazione. Essi sono causati dal
Inoltre, i colleghi Dr. M. Capra, Dr. M. Rizzo e Dr.
danno tessutale generato dal processo di falciformazione
C. Magnano hanno redatto una Flow-Chart sulla
e dall’occlusione del microcircolo. Il danno tessutale ri-lascia numerosi mediatori dell’infiammazione che ini-
procedura di screening per le emoglobinopatie che è
ziano uno stimolo doloroso elettrico che viene trasmesso
stata inserita nel sito SO.S.T.E. al fine di ricevere i
attraverso le fibre nervose periferiche A-d e C al corno
suggerimenti di tutti i soci. Attualmente, questa Flow-
dorsale del midollo spinale. Da qui lo stimolo attraversa
Chart è in fase finale di elaborazione e verrà inviata
verso la sezione controlaterale e sale lungo i tratti
all’Istituto Superiore di Sanità, Dr.ssa Taruscio, al
spinotalamici sino al talamo, che invia il messaggio al
fine di proporla come proposta di linee guida per lo
cervello dove lo stimolo viene percepito come dolore. screening della talassemia a livello nazionale.
Altri processi concomitanti possono influenzare la per-
Il Dr. Gianluca Forni si è fatto carico di presenta-
cezione del dolore. Un processo è di pertinenza delle fi-
re al prossimo convegno SO.S.T.E. una proposta di
bre discendenti dal mesencefalo al corno dorsale che ini-
procedura di accreditamento per tutti i Centri di
bisce la trasmissione dello stimolo doloroso mediante le
Talassemia in Italia.
endorfine endogene. Un altro processo è di pertinenza
La Dr.ssa Antonella Carollo del Centro di
delle comunicazioni tra talamo, la formazione reticolare
Microcitemia di Trapani ed il Dr. Roberto Giugno
ed il sistema libico, che assieme modulano la risposta
del Centro di Caltagirone stanno organizzando una
emozionale al dolore che può esacerbare o inibire l’in-
giornata di aggiornamento presso le loro strutture
tensità della percezione del dolore.
La gestione farmacologica del dolore include tre classi
ospedaliere.
maggiori di composti: non-oppioidi, oppioidi, e adiuvanti
Vorrei invitare altri colleghi, in particolare di al-
(Tabella I). La maggiore differenza tra non-oppioidi e
tre regioni italiane, di farci conoscere se sono interes-
oppioidi è che i primi hanno un effetto con un tetto massimo
sati ad organizzare corsi o giornate di aggiornamen-
che si riferisce ad una dose al di là della quale non c’è alcun
to presso le loro strutture. Metteremmo a disposizione
effetto analgesico additivo. Le crisi dolorose che hanno una
tutto quanto di nostra competenza per la buona riu-
severità lieve o moderata sono trattate a casa con analgesici
scita dell’evento.
orali. Gli oppioidi di uso più comune a domicilio sono
Per finire vorrei spendere due parole sul sito
oxicodone (non in commercio in Italia, n.d.T.) +
SO.S.T.E. Il sito è visionabile facilmente e l’indiriz-
paracetamolo. Alcuni pazienti trattano il loro dolore a do-
zo è www.soste.org. Per accedere alla parte relativa al
micilio con un forte oppioide + un non-oppioide + un
Forum e ad altre sezioni occorre essere in regola con
adiuvante. Il trattamento del dolore severo in pronto soccor-
la sottoscrizione. Il Forum potrebbe essere uno stimolo
so ed in ospedale dovrebbe essere aggressivo e seguire cer-
di crescita e di discussione per tutti noi ma, ad oggi,
te linee guida preferibilmente nell’ambito di una struttura
probabilmente per problemi di comunicazione e per
multidisciplinare o interdisciplinare. La valutazione ed il
il tempo che è sempre tiranno, è stato poco utilizzato.
giudizio, il trattamento appropriato, e l’opportunapredisposizione costituiscono i maggiori approcci ad una
Spero di non aver dimenticato nulla e Vi ringra-
terapia razionale. Il trattamento del dolore cronico include
zio per i pochi minuti rubatiVi!!!
se necessario approcci non farmacologici in aggiunta agliagenti farmacologici. Gli adiuvanti potenziano l’effetto
Prof. A. Maggio
analgesico degli oppioidi, migliorano i loro effetti avversi,
SO.S.T.E.Notiziario
ed hanno il loro lieve potenziale analgesico. Gli
L’utilizzo razionale degli analgesici nella
anticonvulsivanti potrebbero essere utili qualora il dolore
drepanocitosi offre ai pazienti sollievo dal dolore e
da drepanocitosi avesse una componente neuropatica. Il
minimizza la sofferenza associata con gli episodi di
paracetamolo ha effetti analgesici ed antipiretici. Esso non
dolore acuto e le sindromi da dolore cronico.
ha alcun effetto antinfiammatorio. La dose totale giornalie-ra non deve superare i 6 g. negli adulti normali. Alte dosi
Tabella I
danneggiano il fegato e potrebbero essere fatali. La dosegiornaliera dovrebbe essere ridotta in presenza di malattia
Agenti farmacologici comunemente usati nel
epatica. La dose giornaliera di farmaci in combinazioni
trattamento del dolore drepanocitico
(medicazioni che contengono paracetamolo + un oppioide,come Lonarid o Co-efferalgan) deve essere limitata in modo
che non si superi il dosaggio limite di 6 g. di paracetamolo.
I farmaci antinfiammatori non-steroidei non
selettivi (FANS) hanno significativi effetti collaterali
COX-inibitori non selettivi
gastrointestinali, renali ed ematologici, e dovrebbero es-
sere usati con cautela. I COX-2 inibitori (Coxibs) hanno
meno effetti gastrointestinali ma effetti collaterali renali
Gli analgesici oppioidi hanno meno effetti collaterali
sistemici dei FANS ma il loro uso nella drepanocitosi è
COX-2 inibitori selettivi (Coxibs)
spesso associato con leggende relative al comportamento
da drogato ed alla tossicomania. Ci sono quattro classi
maggiori di oppioidi: agonisti, agonisti parziali, misti
agonisti-antagonisti, e antagonisti (Tabella I). Gli agonisti
Parzialmente selettivi
oppioidi sono usati molto spesso nel trattamento del dolo-
re da drepanocitosi specialmente negli adulti. Gli agonisti
oppioidi possono essere somministrati per varie vie (ora-
le, sottocutanea, intramuscolare, endovenosa, transdermica,ecc.) e vari metodi di somministrazione inclusa la infusio-
Oppioidi agonisti
ne continua endovenosa, la pompa per l’analgesia control-
lata dal paziente (PCA), o l’iniezione intermittente.
Petidina, Morfina, Idromorfina e Fentanil sono i maggiori
analgesici oppioidi usati nel trattamento del dolore severo
nel Pronto Soccorso e in Ospedale. L’oxicodone con la
codeina (non in commercio in Italia, N.d.T.) sono i più
usati a domicilio per trattare episodi di severità lieve o mo-
derata. Gli oppioidi a lunga durata d’azione, come
Agonisti parziali
l’oxycontin (non in commercio in Italia, N.d.T.) e la mor-
fina a rilascio controllato sono utili nel trattamento del
Misti agonisti-antagonisti
dolore cronico in combinazione con oppioidi a breve du-
rata d’azione per i picchi di dolore. Gli effetti collaterali
degli analgesici oppioidi includono prurito, nausea, vomi-
to, sedazione e depressione respiratoria. Crisi epilettiche
possono essere associate con gli oppioidi specialmente con
l’utilizzo prolungato di Petidina in alcuni pazienti. La tol-
leranza e la dipendenza fisica avvengono in alcuni pazien-
ti, ma la tossicomania è rara. La brusca sospensione o la
riduzione di dose degli oppioidi in alcuni pazienti precipi-
ta i segni di astinenza e i sintomi. Gli adiuvanti hanno i loro
propri effetti collaterali che includono sedazione, disfun-
zione sessuale, letargia e cardiotossicità nel sovradosaggio.
Il loro uso dovrebbe essere monitorato attentamente. Volume 3, numero 4 - Aprile 2004 BIBLIOGRAFIA Metodi 42 pazienti (18 maschi, età 36 anni range 18-53) con
Ballas, SK. Sickle cell pain. Progress in Pain research and
microdrepanocitosi sono stati trattati con HU (dose me-
management Vol. II IASP Press, Seattle, 1998.
dia 15 mg/kg range 10 -30 mg/kg) per un follow-up medio
Platt OS, Thorington BD, Brambilla DJ et al. Pain in sickle
di 6.6 anni (range 3-9 anni). 2 pazienti avevano il genotipo
cell disease. Rates and risk factors. NEJM 1991; 325:11-16.
ßo / ß S e 20 ß +/ ß S. Tutti avevano avuto 3 o più crisi
Benjamin LJ, Swinson GI, Nagel RL. Sickle cell anemia day
falcemiche per anno prima di iniziare l’HU.
hospital: an approach for the management of uncomplicatedpainful crises. Blood 2000; 95:1130-1137. Risultati
Ballas SK. Sickle cell anemia: Progress in pathogenesis and
Abbiamo osservato una riduzione significativa delle
treatment. Drugs 2002; 62:1143-1172.
crisi falcemiche (da 7.8 ± 6.9 crisi per anno a 0.9 ± 1.8per anno, P < 0.0001), delle ospedalizzazioni (da 2.5 ±2.9 per anno a 0.3 ± 1.5 , P < 0.0001), e dei giorni diospedalizzazione (da 22.4 ± 21.9 per anno a 1.2 ± 2.3 , P
< 0.0001) . La riduzione delle crisi falcemiche pertanto
è stata dell’86% rispetto ai 2 anni precedenti (P < 0.001).
19 pazienti non hanno avuto nessuna crisi. I dati
ematologici hanno mostrato un incremento significativodell’MCV (da 71.4 a 97.5, P < 0.0001) e dell’HbF
Paolo Rigano, Disma Renda, Andrea Mancuso, Aurelia Banco,
(da 7.5 a 25.2 %, P < 0.0001), e un decremento dei WBC
Maria Gioia*, Veronica Di Salvo, Aurelio Maggio
(da 11.4 a 9.2 P < 0.01) e dei reticolociti (da 14.1 a
Divisione di Ematologia II Ospedale V. Cervello - Palermo
10.2, P< 0.01). Vi è stata inoltre una variazione nella
*Laboratorio di Ematologia Clinica Ospedale V. Cervello - Palermo
densità eritrocitaria e reticolocitaria con riduzione delle
Istituto di Radiologia Policlinico P. Giaccone - Palermo
cellule iperdense (ADVIA 120) ed una modifica dellecurve di distribuzione della densità eritrocitaria. Il
Introduzione e scopo dello studio
livello di eritropoietina si è incrementato significati-
La microdrepanocitosi è una malattia presente nel-
vamente dopo un mese di trattamento.
le aree geografiche dove sono frequenti i geni ßS e ß
Dopo una media di 6.6 anni di follow-up 40 pazienti
Thal. Questo è il caso della Sicilia dove la prevalenza
sono vivi. 2 pazienti morirono per una cirrosi scompensata
dei portatori del gene ß Thal è di circa il 6% ed in
alcune aree il gene Beta S è molto frequente. Nel 2002
Durante il follow-up si sono osservate le seguenti
l’Osservatorio Epidemiologico Regionale Siciliano ha
complicanze: 1 ACS, 1 Stroke, 2 infarti del miocardio, 4
segnalato 560 pazienti affetti da malattia drepanocitica
di cui 445 con genotipo ßS/ß Thal. Nei pazienti sici-
Abbiamo inoltre valutato le RMN cerebrali di 15 pa-
liani con microdrepanocitosi il fenotipo è eterogeneo
zienti prima del trattamento con HU e dopo una media di
perché il gene ß S si combina con numerose mutazio-
6.9 anni di follow-up. 1 paziente ha avuto uno stroke
durante il trattamento ed in 4 pazienti si sono osservate
Studi clinici sui pazienti adulti con anemia falciforme
nuove lesioni ischemiche cerebrali asintomatiche. Questi
hanno dimostrato che l’Idrossiurea (HU) è efficace nel
5 pazienti avevano avuto una notevole riduzione delle
ridurre la frequenza di crisi falcemiche, ospedalizzazioni
e trasfusioni (2) ed inoltre è stata recentemente segnalata
Nessun paziente ha avuto leucemie o altri tumori. Non
una riduzione della mortalità (3). Gli studi sull’efficacia
abbiamo osservato effetti collaterali importanti.
dell’HU nella microdrepanocitosi sono pochi e su
Un gruppo di pazienti con sovraccarico di ferro
casistiche non molto ampie. In questi studi sembra che
furono trattati con Deferiprone. Non abbiamo osser-
l’HU abbia in questi pazienti una maggiore efficacia cli-
vato nessuna interazione con l’HU.
Noi abbiamo rivalutato i dati clinici ed ematologici
Conclusioni
nei pazienti con microdrepanocitosi trattati con HU. Lo
Questo studio conferma l’efficacia dell’HU nel mi-
scopo era di valutare l’efficacia dell’HU nella riduzione
gliorare il quadro clinico nelle sindromi falcemiche.
delle crisi falcemiche e delle ospedalizzazioni dopo 2 anni
Dopo un lungo follow-up non abbiamo osservato ef-
di trattamento rispetto ai 2 anni precedenti al trattamen-
fetti collaterali importanti e neoplasie. Il farmaco però
to, inoltre ne abbiamo valutato la storia clinica dopo un
non sembra essere efficace nel prevenire il danno
SO.S.T.E.Notiziario
Deve inoltre essere ancora verificata la sicurezza dopo
Suscettometria epatica (splenica)
trattamenti molto prolungati (età pediatrica).
Visto che il 70-90 % del ferro di deposito è concen-
trato nel fegato e nella milza, la biosuscettometria è stataapplicata al fegato dei pazienti con Emocromatosi Eredi-
BIBLIOGRAFIA
taria ed al fegato e alla milza dei pazienti con sovraccari-co di ferro da terapia trasfusionale cronica (Talassemia,
Schilirò G., Spena M., Giambelluca E, Maggio A. Am J
drepanocitosi, Leucemia, malattie ematologiche rare). La
suscettometria biomagnetica epatica (BLS) è diventato
Charache S.,Terrin ML., Moore RD. et al. Effect of hydroxyurea
il metodo non invasivo di misurazione del ferro epatico
on the frequency of painful crises in sickle cell anemia. Nengl. J Med. 1995; 20: 1317-22
più accurato. Come la scansione quantitativa in risonan-za magnetica (qMRI), è un metodo di misurazione
Steinberg MH., Barton F.,Castro O. et al Effect ofhydroxyurea on mortality and morbility in adult sickle cell
volumetrica non-specifica delle proprietà paramagnetiche
anemia. Risk and benefit up to 9 years of treatment. Jama
di un certo volume di fegato. Comunque la BLS fa uso
della più diretta relazione tra la suscettibilità magnetica
Loukopoulos D., Voskaridou, Kalotychou et al Reduction of
di volume del ferro ferritinico/emosiderinico e la con-
the clinical severity of sickle cell/beta thalassemia with
centrazione epatica di ferro (LIC), che si applica in via di
hydroxyurea: the experience of a single Centre in Greece.
principio anche alla milza. La BLS è stata validata me-
Blood Cells molec dis 2000; 26 (5): 453-66.
diante la determinazione fisico-chimica della concentra-
Rigano P. Rodgers GP. Renda D. et al. Clinical and
zione di ferro in campioni di fegato a fresco, principal-
hematological responses to hydroxyrea in Sicilian patients
mente da biopsie di pazienti con Emocromatosi Eredita-
with HbS /ß Thalassemia. Hemoglobin 2001; 25: 9-17.
ria. (2) Specialmente, è venuta fuori l’utilità per il medi-co che si occupa di pazienti talassemici, per la relazionetra la LIC e gli altri parametri, rispettivamente regimetrasfusionale e chelante.
Nella Talassemia, le applicazioni principali sono:
- monitoraggio annuale o biennale dei depositi epatici
di ferro per l’adeguamento del regime di trattamento
- determinazione del deposito di ferro per una eventua-
le intensificazione del trattamento chelante prima del
Roland Fischer
trapianto di cellule staminali emopoietiche (HST),
Children’s Hospital and Research Center at Oakland (USA) and
- inizio della terapia ferro-chelante in bambini con β-
University Clinic Hamburg-Eppendorf (Germany)
Talassemia Major, in pazienti con HbE-Talassemia oTalassemia Intermedia,
La biosuscettometria si è sviluppata nel corso delle
ultime decadi da uno strumento di Fisica, usando la mo-
- determinazione dell’efficacia a lungo termine di nuo-
derna tecnologia “Low TC-SQUID” (4°K), sino ad un
prototipo per applicazioni cliniche, che ha dato origine asistemi commercialmente disponibili, con l’ultima gene-
Suscettometria cardiaca ed altre applicazioni
razione istallata presso i centri ematologici di Torino e
Dal lavoro di Jensen e co. nei pazienti non-talassemici
Oakland. I primi sistemi 1, 2 hanno usato metodi di
trasfusi senza alcuna terapia chelante, ci si possono aspet-
calibrazione ed analisi derivati empiricamente, mentre i
tare valori di concentrazione cardiaca di ferro (HIC) tra
sistemi commerciali 3, 5 fanno uso di procedure total-
200 e 1600 mg/g peso a fresco. Inoltre, il recente svilup-
mente analitiche ed uguali protocolli. Sino ad oggi, la
po di un metodo T2* per la determinazione della HIC ha
maggior parte dei sistemi ha utilizzato bobine
incoraggiato lo studio della suscettometria biomagnetica
superconduttrici DC a campi magnetici localizzati non
del cuore. Alcuni dei problemi insorgenti sono già stati
omogenei (20-30 mT), comunque in due nuove linee di
investigati nel contesto della pletismografia a suscettibi-
sviluppo vengono utilizzate bobine AC (8-10 Hz) a cam-
lità magnetica. Le prime simulazioni con una HIC di 1000
pi magnetici estesi omogenei di Hemholtz (100 mT). Gli
mg/g peso a fresco mostrano che il segnale magnetico
sviluppi più recenti sono basati sia su una tecnologia
spaziale dalla parete cardiaca anteriore del ventricolo si-
“High TC-SQUID” (77°K), sia su una tecnologia basata
nistro può essere ben oltre il livello di rumore magnetico
sulla magneto-resistenza a temperatura ambiente.
ambientale, mentre il segnale magnetico temporale sisto-
Volume 3, numero 4 - Aprile 2004
diastolico è relativamente piccolo. L’interferenza del se-
Farrell D. Clinical magnetic susceptibility instrumentation:
gnale polmonare dipenderà largamente dalla distanza del
history and outlook. In: Nowak H, Haueisen J, Giessler F,
polmone dal centro del campo visivo del rilevatore. Per
Huonker R, eds. Biomag 2002: Proc 13th Int Conf
un inserimento realistico dei dati geometrici è disponibi-
Biomagnetism. Berlin:VDE Verlag, 2002: 1055.
le l’ecografia standard (B- e M-mode).
10. Kumar S,Avrin WF, Hecht D, Trammel HS, Perry AR, Freeman
In futuro altri tessuti di interesse ematologico con so-
WN, McManus T.A room-temperature susceptometer tomeasure liver iron: susceptometer design and performance.
vraccarico marziale, vicini alla superficie corporea (mi-
In: Nowak H, Haueisen J, Giessler F, Huonker R, eds. Biomag
dollo osseo, muscolo), potranno essere studiati con me-
2002: Proc 13th Int Conf Biomagnetism. Berlin: VDE Verlag,
A dispetto delle moderne tecniche di diagnostica per
11. Fischer R, Tiemann C, Engelhardt R, Nielsen P, DUrken M,
immagini del fegato, che aggiungeranno una nuova qua-
Gabbe EE, Janka G. Assessment of iron stores in children
lità di informazioni al trattamento delle malattie da so-
with transfusion siderosis by biomagnetic liver susceptometry.
vraccarico marziale, la praticabilità di una suscettometria
biomagnetica SQUID del fegato manterrà il suo posto
12. Angelucci E, Brittenham GM, McLaren CE, Ripalti M,
nel monitoraggio di routine del sovraccarico di ferro nel-
Baronciani D, Giardini C, Lucarelli G. Hepatic iron
concentration and mobilizable body iron in thalassemia major. New Engl J Med 2000;343:327-31.
13. Nielsen P, Kordes U, Fischer R, Engelhardt R,Janka GE.
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Della Penna S, Del Gratta C, Cianflone F, Erne SN, GranataC, Pentiricci A, Pizzella V; Russo M, Romani GL.An ACmagnetising field susceptometer for liver iron concentrationassessment.ln: Nowak H, Haueisen J, Giessler F, HuonkerR, eds. Biomag 2002: Proc 13th Int Conf Biomagnetism. Berlin:VDEVerlag, 2002: 1072-4. SO.S.T.E.Notiziario
La capacità di uno ione magnetico di influenzare i
tassi di rilassamento protonico dipende sia dalla sua con-
centrazione sia dalla sua rilassività. La rilassività dipen-de dalla distribuzione e dal composto chimico nel quale
Finn Tagehøi Jensen
si trova lo ione. Quindi la sola concentrazione ad es. del
Center for Nuclear Magnetic Resonance Skejby Sygehus
ferro non è sufficiente a determinare la sua capacità di
Aarthus University Hospital - Aarthus (Denmark)
influenzare il contrasto. La maggior parte del ferro noneminico nei differenti organi è in una forma mineralizzata
Nella maggior parte delle applicazioni cliniche della
(ferridrite), associata con ferritina ed emosiderina. Den-
RM le differenze intrinseche nelle proprietà di risonanza
tro il cytosol ci sono basse concentrazioni di molte pro-
magnetica nucleare, come il tempo di rilassamento o la
teine a basso peso molecolare che contengono ferro, che
densità protonica, tra i tessuti adiacenti sono abbastanza
costituiscono il pool labile del ferro (LIP). La concentra-
ampie da consentire di distinguere, scegliendo appropria-
zione totale di ferro nel LIP in condizioni normali è trop-
tamente una sequenza di impulsi, le strutture vicine, ed il
po bassa per influenzare le immagini RM.
contrasto d’immagine risultante è sufficiente ai fini
Tutti i materiali magnetici presenti nei tessuti riduco-
diagnostici. Il contrasto nelle immagini RM nasce prin-
no i tempi di rilassamento sia T1 che T2. Comunque l’ef-
cipalmente dalle differenze dalla distribuzione eteroge-
fetto prevalente dipende dall’ambiente chimico delle spe-
nea dei tempi di rilassamento tissutali, e la mancanza della
cie magnetiche. Aggregati di particelle magnetiche, lar-
necessità di mezzi di contrasto in molte importanti ap-
gamente schermate dall’acqua mediante un guscio
plicazioni è uno dei maggiori vantaggi della RM.
proteico (ad es. ferritina ed emosiderina), esercitano il
In molte immagini RM l’intensità di segnale in una
loro effetto sul contrasto RM sfasando la rotazione ma-
data sede dipende da una combinazione di differenti fat-
gnetica dei protoni che si diffondono nelle loro vicinan-
tori: ci possono essere parecchie popolazioni protoniche
ze. Questo è chiamato effetto suscettibilità o meccani-
differenti, presenti ognuna con la sua propria densità
smo della sfera esterna. Esso riduce il tempo di rilassa-
protonica M0, tempi di rilassamento T1 e T2, e vi posso-
mento T2 dei protoni e produce aree scure sia nelle im-
no essere variazioni intrinseche nella suscettibilità ma-
magini RM pesate in T1 sia in T2. Al contrario, il ferro in
gnetica, e forse vi possono essere gradienti di campi
soluzione con esposizione diretta alle molecole d’acqua
magnetici associati. Si ottiene un buon contrasto tra re-
esercita il suo maggior effetto per diretto contatto con le
gioni differenti quando variano queste proprietà intrin-
molecole d’acqua. Questo è detto effetto scambio rapido
seche. In pratica nelle immagini i determinanti primari
o meccanismo della sfera interna, che riduce il T1, e in
del contrasto sono i tempi di rilassamento. Agenti di con-
linea di principio provoca segnali più luminosi nelle im-
trasto come il ferro tentano di modificare il T1, T2 e T2*.
magini pesate in T1. Poichè la ferritina e l’emosiderina
Il problema adesso è come convertire delle imma-
agiscono mediante il meccanismo della sfera esterna, l’ef-
gini qualitative in risultati quantitativi che ci diano una
fetto maggiore del ferro epatico nelle immagini RM èuna riduzione di T2 con un effetto piccolo, ma diverso da
stima delle concentrazioni di ferro nei differenti orga-
zero, su T1. Man mano che la potenza del campo magne-
ni. Il segnale RM origina dai protoni mobili nei tessuti
tico dello scanner viene aumentata, anche la
ed il contrasto d’immagine origina dalle variazioni tra
magnetizzazione di ferritina ed emosiderina aumenta ed
le regioni di densità simile all’acqua solvente e i tem-
il campo magnetico indotto attorno a queste particelle
pi di rilassamento T1 longitudinale, e T2 trasverso dei
aumenta in intensità ed estensione. Questo a sua volta
aumenta lo sfasamento dei protoni dell’acqua in vicinan-
Generalmente le regioni con valori T1 breve appaio-
za della particella, e questo effetto è la fonte dell’aumen-
no brillanti nelle immagini pesate in T1 e le regioni con
to di contrasto ferro-dipendente e dell’accorciamento di
T2 breve appaiono scure nelle immagini pesate in T2. La
T2 con l’aumentare della potenza del campo magnetico.
presenza di ioni magnetici può alterare il T1 ed il T2, e
Ad oggi, lo sforzo maggiore è stato fatto nel calcolo
quindi il contrasto dei tessuti. Molti ioni metallici (sodio,
dell’accorciamento di T2 e T2* in termini di concentra-
potassio, calcio, magnesio e zinco) sono non-magnetici
zione tissutale locale di ferro, e nello studio di tecniche
e non hanno alcun impatto sul segnale RM. Tuttavia, ioni
di immagini RM per rilevare questo effetto nella manie-
del gruppo di transizione (ferro, manganese e rame) e
ra più efficace. Le difficoltà nel creare modelli della di-
del gruppo delle terre rare (gadolinio e disprosio) esibi-
stribuzione fisiologica del ferro ed altri fattori hanno
scono momenti magnetici non-zero in molti composti e
impedito sinora, comunque, un calcolo quantitativamente
hanno il potenziale di interferire sul contrasto RM.
preciso della concentrazione di ferro dalla misurazione
Volume 3, numero 4 - Aprile 2004
dei valori di T2, che viene misurata normalmente in ma-
Gli studi iniziali sono stati effettuati utilizzando 1,5
Tesla e magneti a potenza più bassa, ma si è notato subi-
to che il contrasto aumenta rapidamente utilizzando ma-
gneti a più alta potenza. Comunque, scanner clinici contutte le caratteristiche che operano a 3 Tesla stanno ades-
Vincenzo De Sanctis (Ferrara, ltaly); Androulla Eleftherion
so entrando nell’uso normale. Come risultato, lo studio
(Nicosia, Cyprus); Cristina Malaventura (Ferrara, ltaly);
del contrasto ferro-dipendente ad elevate potenze di cam-
Antonino Mangiagli (Siracusa, ltaly); Aurora Feliu - Torres
po magnetico è ora molto più fattibile di prima e sarà
(Combate De Los Pozos, Argentina); Waqar Ahmed Khan (Dhaka, Blangladesh); John Wu (Vancouver, Canada);
Anche un aumento nell’utilizzo di modelli a priori
Ashraf T soliman (Alexandria, Egypt); Usama Roshdy EI Safy
per la distribuzione del ferro nelle cellule di differenti
(Zagazig City, Egypt); Vassili Ladis (Athens, Greece);
tessuti potrà in futuro dare stime migliori della concen-
Farmaki - Tomazou Kallistheni (Corinth, Greece); Platis Odissefs
trazione di ferro nei differenti tessuti. Dalla rappresenta-
(Corinth, Greece); Vincent Lee (Hong Kong); R.K. Marwaha
zione dell’assorbimento e digestione del ferro in diffe-
(Chandigarh, India); Rajiv Kumar Uaipur, India); Archana
renti tipi cellulari possono essere proposti e discussi pos-sibili modelli di rilassamento:
Dayal Arya (New Delhi, India); Hamid Hoorfar- Alireza Moafi
Il ferro in forma di ferro libero chelabile del pool
(Iran); Hala Salleh AI-Rimawi (Jordan); Mohammed Khalid AI- Abdul Aali (Kingdom of Saudia Arabia); Ai-Sim Goh (Penang, Malaysia); Farzana Khaathoon (Maldives); P. A. Jayaprakash -
Il ferro concentrato nelle molecole di ferritina che
Samir AI Azzawi (Muscat, Oman); Asim Oidwai (Karachi,
dà effetti di scambio rapido, effetti compartimentali
Pakistan); Issa Tarazi (Gaza City, Palestine); lon Ivan M.D. (Bucharest, Romania); Vladareanu Florentia (Romania); Ivy Ng
Il ferro concentrato nell’emosiderina che dà massic-
(Singapore); June Lou (Singapore); Shahina Daar (Sultanate of Oman); Ching- Tien Peng (Taichung, Taiwan); Jimmy P.S. Chern (Tao- Yuan city, Taiwan); Pippa Gillham (Berkshire, UK) BIBLIOGRAFIA
I dati riguardanti la prevalenza di ritardo di crescita e
Munro HN, Linder MC. Ferritin: Structure, Biosynthesis, and
disfunzioni endocrine nei pazienti con Talassemia Major
Role in Iron Metabolism. Physiological Reviews 1978; 58:3
sono limitati. Noi riferiamo i risultati preliminari di uno
studio cooperativo sulle complicazioni endocrine in
Wixom RL, Prutkin L, Munro HN. Hemosiderin: Nature,
un’ampia serie di pazienti con Talassemia Major. I dati
Formation, and Significance. International Review of
sono stati raccolti in tutti i casi di bassa statura ed
Experimental Pathology 1980; 22: 193-225.
endocrinopatia, osservate in una serie di 3817 pazienti
Vymazal J, Brooks RA, Zak O, et al. T I and T2 of Ferritin at
con Talassemia Major seguiti in 29 Dipartimenti di Pe-
Different Field Strengths: Effect on MRI. Magn Reson Med
diatria ed Ematologia. Di questi, il 36,5 % erano sopra i
16 anni. E’ stato studiato un modulo standard special-
Bronskill MJ, Sprawls P, Editors: The Physics of MRI: Gore
mente per registrare il tipo di endocrinopatia, il sesso,
JC, Kennan Rp, Zhong J. MRI Contrast Agents-Principles
l’età ed i livelli di ferritina. Inoltre, nel modulo sono sta-
and Constraints.American Association of Physics in Medicine;Monograph no.21, 1993.
te registrate anche le complicanze della terapia e l’inci-denza di compromissione epatica. Il ritrovamento più
Jensen PD, Jensen FT, Christensen T, Ellegaard J. Non-invasive assessment of tissue iron overload in the liver by
comune è stato la mancanza dei cambiamenti puberali
magnetic resonance imaging. Br J Haematol 1994; 87: 171-184.
(16,5% maschi e 14,4% femmine erano in stadio
Anderson LJ, Holden S, Davis B, et al. Cardiovascular T2-
prepuberale dopo i 16 anni). Il livello medio di ferritina
star (T2*) magnetic resonance for the early diagnosis of
era 4193 ng/ml per i maschi e 4262 ng/ml per le femmi-
myocardial iron overload. Eur Heart J 2001; 22:2171-2179.
ne. In 124 pazienti era presente ipotiroidismo primario
Schenck JF. Magnetic resonance imaging of the brain iron. J
(3,2%) e in 121 diabete mellito insulinodipendente
(3,2%). La concentrazione serica media di ferritina erarispettivamente di 4228 ng/ml e 3585 ng/ml. Ipoparatiroidismo è stato riscontrato in 265 pazienti(6,9%). L’incidenza era leggermente più alta nelle fem-
SO.S.T.E.Notiziario
mine (7,4% vs 6,5%). La concentrazione serica media di
ferritina era di 4376 ng/ml. La bassa statura era presente
nel 30,8% dei pazienti e la prevalenza di deficit di ormo-
ne della crescita era del 7,8%. Comunque, è rilevantenotare che nessuna rilevazione sistematica della secre-
Vito Di Marco
zione di ormone della crescita è stata effettuata nei Cen-
Cattedra di Gastroenterologia Università di Palermo
tri partecipanti. Non è stato riportato alcun caso di insuf-ficienza surrenalica. Globalmente nei pazienti con
Il danno epatico nei pazienti con talassemia major è
endocrinopatie la compliance era più bassa e l’incidenza
frutto di un processo multifattoriale in cui giocano un
di disfunzioni epatiche più alta. E’ importante che i me-
ruolo determinante il sovraccarico di ferro e l’infezione
dici siano consci che si possono sviluppare anomalie
cronica da virus C (HCV). Oltre il 70% dei pazienti af-
endocrine, poiché nei pazienti con Talassemia Major pos-
fetti da epatite e talassemia major hanno una positività
sono essere coinvolte numerose ghiandole endocrine, e
per gli anticorpi anti-HCV (1). L’infezione cronica da
la loro aspettativa di vita è ora molto aumentata. Quindi,
virus C è più frequente tra i pazienti che sono stati sot-
una valutazione periodica dovrebbe essere effettuata nella
toposti ad un elevato numero di trasfusioni prima del
Talassemia con sovraccarico marziale, particolarmente
1990. La disponibilità di test sierologici specifici per
dopo gli 11 anni d’età. L’incidenza di complicazioni
la ricerca degli anticorpi anti-HCV nei donatori di san-
endocrine differiva tra i Centri, particolarmente per la
gue ha praticamente annullato il rischio di trasmissione
prevalenza dell’ipoparatiroidismo, del diabete mellito
insulinodipendente e dell’ipotiroidismo primario. Pertan-
Una corretta valutazione clinica del danno epatico nei
to, sono necessari ulteriori studi per analizzare la suscet-
soggetti talassemici è indispensabile per potere scegliere
tibilità a certe endocrinopatie nelle differenti nazioni.
una adeguata terapia (il regime della terapia ferrochelante
In conclusione, poiché il sovraccarico di ferro ed il
e/o l’eventuale terapia antivirale) e porre una corretta
danno epatico sembrano essere i fattori più importanti
prognosi (complicanze dopo il trapianto di midollo os-
responsabile delle complicazioni endocrine, sono impe-
seo, sviluppo di cirrosi epatica, severa siderosi di altri
rative una adeguata compliance alla terapia chelante e
organi). Oltre ai comuni parametri di laboratorio che espri-
rigide precauzioni contro le infezioni epatiche.
mo il danno epatico cronico è necessario eseguire i
Noi crediamo che il nostro studio internazionale sia
markers di replicazione del virus C. La ricerca dell’HCV-
RNA è indispensabile perchè solo il 50% dei soggetti
Per ottenere maggiori informazioni sull’incidenza di
talassemici con infezione da virus C risultano positivi
bassa statura e complicazioni endocrine nei vari paesi
con test qualitativo in PCR. Oltre il 60 % dei soggetti
Per delucidare i problemi che dovremo affrontare in
talassemici hanno una infezione da genotipo 1b (3).
L’identificazione del genotipo virale non è necessario per
Per pianificare protocolli di indagine e trattamento
una corretta diagnosi, ma può essere utile per predire l’ef-
ficacia dell’eventuale terapia antivirale. Nel 20% circa
Noi saremmo felici di favorire l’estensione di que-
dei soggetti con talassemia major la ricerca dell’HGV-
sto studio in altri paesi con i consigli derivanti dalle
RNA risulta positivo, ma i dati disponibili dimostrano
conoscenze già acquisite, e siamo anche preparati a par-
che l’infezione da virus dell’epatite G non determina un
danno epatico cronico o peggiora il danno da virus C (4). Pertanto la ricerca dell’HGV-RNA, al di fuori di studisperimentali, non è necessaria per una corretta valuta-zione del danno epatico. La stessa evidenza è stata pro-dotta per l’infezione del virus TTV (transfusiontransmitted virus). La biopsia epatica nei soggettitalassemici con evidenza biochimica e sierologica di dan-no epatico cronico, ha lo scopo di valutare il grado diinfiammazione e lo stadio della fibrosi e permette di mi-surare la concentrazione intraepatica del ferro con un testquantitativo (5).
Negli ultimi dieci anni diversi studi clinici controllati
hanno dimostrato l’efficacia della terapia con α-interferon(IFN) nelle malattie croniche da HCV. Gli obiettivi del
Volume 3, numero 4 - Aprile 2004
trattamento sono la completa e definitiva eliminazione
emolitica grave. La risposta virologica sostenuta nei pa-
del virus C, la riduzione dell’infiammazione epatica e la
zienti talassemici trattati con IFN e ribavirina è più alta
prevenzione della cirrosi epatica. La biopsia epatica dei
rispetto a monoterapia, ma il consumo di sangue può
pazienti con anti-HCV positivo e con attiva replicazione
virale (HCV-RNA positivo) dimostra un danno epatico
Negli ultimi anni l’introduzione della terapia con
cronico con lieve o moderata infiammazione, ma nel 15-
peginterferon (PEG-IFN) e la sua combinazione con la
30% dei soggetti è evidente una cirrosi epatica (1,3).
ribavirina ha determinato un notevole aumento della per-
E’ possibile trattare con IFN i pazienti con elevati
centuale di risposta sostenuta. Dati preliminari (Di Marco,
valori di transaminasi che sono positivi per anti-HCV e
dati non pubblicati) mostrano che nei pazienti con talassemia
HCV-RNA e che hanno una evidenza istologica di danno
major ed epatite cronica C il trattamento con alfa-2b PEG-
epatico cronico con o senza cirrosi. La terapia è
IFN alla dose di 1 mg/Kg/settimana determina una risposta
controindicata per i pazienti con cirrosi epatica avanzata
virologica sostenuta in una percentuale inferiore a quella
o scompensata, con evidenza di malattie croniche
ottenuta con la terapia con IFN ricombinante.
autoimmuni, con miocardiopatie scompensate o con gra-vi aritmie cardiache, con diabete mellito scompensatoe con malattie renali gravi. BIBLIOGRAFIA
Due studi clinici condotti i centri Italiani (3,6)
hanno dimostrato che l’IFN ricombinante somministrato
Resti M, Azzari C, Rossi ME et al. Hepatitis C virus antibodies
alla dose di 3 MU/m2 tre volte la settimana per 12-15
in a long-term follow-up of beta-thalassaemic children with
mesi determina la completa e duratura “clearance” del
acute and chronic non-Anon-B hepatitis. Eur J Pediatr. 1992;151:573.
virus C nel 30-40% dei pazienti talassemici con epatitecronica da virus C. La valutazione della risposta alla te-
Prati D, Zanella A, Farma E et al.A multicenter prospectivestudy on the risk of acquiring liver disease in anti-hepatitis C
rapia si basa sulla stabile normalizzazione dei valori del-
virus negative patients affected from homozygous b-
le transaminasi e la scomparsa dell’HCV-RNA dal siero
durante la terapia e nei sei mesi successivi.
Di Marco V, Lo Iacono O, Almasio P, et al: Long-term efficacy
Nei pazienti in cui la terapia è efficace la
of a-interferon in b-thalassemia with chronic hepatitis C. Blood
negativizzazione dell’HCV-RNA è precoce (generalmen-
te durante i primi tre mesi di terapia), mentre la
Sampietro M, Corbetta N, Cerino M, et al.: Prevalence and
normalizzazione delle transaminasi può essere osservata
clinical significance of hepatitis G virus infection in adult
tardivamente o non esserci per la presenza del sovracca-
beta-Thalassemia major patients. Br J Haematol 1997, 97: 904.
rico del ferro. Pertanto l’efficacia del trattamento
Angelucci E, Baronciani D, Lucarelli G et al: Needle liver
antivirale deve essere valutata con il controllo dell’HCV-
biopsy in thalassemia: analysis of diagnostic accuracy and
RNA sierico. Se non si ottiene la negativizzazione
safety in 1184 consecutive biopsies. Br J Haematol
dell’HCV-RNA nei primi tre mesi di terapia, la probabi-
lità di una efficacia a lungo termine della terapia è estre-
Clemente MG, Congia M, Lai Me, et al: Effect of iron overload
on the response to recombinant interferon-alfa treatment in
Nei pazienti con HCV-RNA negativo al terzo mese,
transfused-dependent patients with Thalassemia major and
la terapia deve essere continuata fino al dodicesimo mese
chronic hepatitis. C. J Pediatr 1994;125:123.
indipendente dall’andamento delle transaminasi. Il trat-
Sievert W, Pianko S, Warner S et al. Hepatic iron overload
tamento antivirale può essere definito efficace (risposta
does not prevent a sustained virological response tointerferon-alpha therapy: a long term follow-up study in
sostenuta) se per i sei mesi successivi alla fine della tera-
hepatitis C-infected patients with beta thalassemia major. Am
pia l’HCV-RNA rimane negativo. Non è necessario ripe-
tere una biopsia epatica per confermare l’efficacia del
Telfer PT, Gerson JA, Whitby K et al. Combination therapy
trattamento. Un follow-up di oltre 3 anni conferma una
with interferon alpha and ribavirin for chronic hepatitis C
risposta sostenuta nel 35-40% dei pazienti.
infection in thalassaemic patients. Br J Haematol 1997;98: 850.
L’assenza di cirrosi e un genotipo 2 o 3 sono i princi-
Li CK, Chan PK, Ling SC, Ha SY. Interferon and ribavirin as
pali predittori di efficacia della terapia. Nei soggetti gio-
frontline treatment for chronic hepatitis C infection in
vani una risposta sostenuta non è influenzata dalla con-
thalassaemia major. Br J Haematol. 2002;117:755.
centrazione intraepatica di ferro (7).
10. Sherker AH, Senosier M, Kermack D. Treatment of
Il trattamento combinato con IFN e ribavirina si è di-
transfusion-dependent thalassemic patients infected with
mostrato più efficace della monoterapia ma nei pazienti
hepatitis C virus with interferon alpha-2b and ribavirin.
talassemici questa terapia può indurre una anemia
SO.S.T.E.Notiziario
Le principali forme nosografiche del coinvolgimento
forme di tipo dilatativo che presentano dilatazione
Luigi Mancuso
del ventricolo sinistro, riduzione della contrattilità
parietale, insufficienza mitralica, moderata iperten-
Azienda Ospedaliera “ V. Cervello” - Palermo
forme correlate a miocardite che presentano sovente
In anni recenti si è assistito ad un incremento della
sintomatologia tipica come dolore toracico, febbre, sin-
aspettativa di vita dei pazienti affetti da Talassemia prin-
tomi “influenzali”; anomalie acute o subacute del trac-
cipalmente dovuto ad una riduzione della mortalità per
ciato elettrocardiografico, discreto incremento dei li-
cause cardiache. Tuttavia queste rimangono ancora oggi
velli di enzimi cardiaci, anomalie diffuse o segmentarie
della contrattilità del ventricolo sinistro (7) .
forme con preminente ipertensione polmonare con
Aspetti fisiopatologici in assenza di disfunzione
progressivo incremento delle resistenze polmonari,
severo rigurgito tricuspidale con Jet ad elevata ve-
Prima che insorga il danno miocardico, i pazienti con
locità, importante dilatazione delle cavità destre con
Talassemia presentano un pattern emodinamico peculiare,
ridotta contrattilità parietale del ventricolo destro, e,
sostanzialmente correlato alla cronica anemia che, nei paesi
in casi avanzati, segni di scompenso destro (8-10).
sviluppati, è più marcata nella Talassemia Intermedia che
Forme con severa disfunzione destra senza signifi-
nella Talassemia Major nella quale l’uso regolare di trasfu-
cativo aumento delle resistenze polmonari e della
sioni consente di mantenere più elevati valori di emoglobina.
pressione polmonare. In tali forme vi è dilatazione
I meccanismi di adattamento alla cronica anemia compor-
delle cavità destre con severa ipocontrattilità delle
tano una riduzione delle resistenze periferiche con un con-
pareti del ventricolo destro, lieve o moderato
seguente aumento del preload e, quindi, della portata.
coinvolgimento del ventricolo sinistro, scompenso
La principale espressione emodinamica di tale situa-
zione, caratterizzata da un aumento del preload e, quin-
5) Forme con restrizione, con ventricoli normali o
di, della portata, consiste nell’incremento della volumetria
lievemente dilatati, severa atriomegalia sinistra
cardiaca e, in particolare, della cavità ventricolare sini-
e destra, flusso mitralico di tipo restrittivo, se-
stra che deve “ricevere” ed “espellere” un volume ematico
vero rigurgito mitralico e tricuspidale (12).
che è maggiore di quello dei soggetti con normali valori
Forme miste con aspetti clinici ed emodinamici co-
di emoglobina. Pertanto tale incremento della cavità del
muni a più d’una delle forme prima riportate.
ventricolo sinistro non è da ascrivere a patologia car-diaca ma è una risposta fisiologica del sistemacardiovascolare ad uno stato iperdinamico (3,4). La va-lutazione Doppler dei flussi cardiaci a differenti livel-
BIBLIOGRAFIA
Zurlo MG, De Stefano P, Borgna-Pignatti C, et al. Survival
Aspetti fisiopatologici della cardiomiopatia
and causes of death in thalassemia major. Lancet 1989;
La disfunzione miocardica nella Talassemia può esse-
Borgna-Pignatti C, Rugolotto S, De Stefano P, et al. Survival
re dovuta a diversi fattori quali l’emocromatosi cardiaca,
and disease complications in thalassemia major. Ann NY
la miocardite virale, o fenomeni di danno miocardico
immunomediato spesso secondari ad agenti virali (5).
Mancuso L. Complicanze cardiache. In: Maggio A, Caronia
Anche se la cardiomiopatia talassemica è stata inclu-
F, Russo G, eds. Clinica e Terapia della Talassemia. Frenze:SEE, 2000:131-60
sa tra le forme dilatative, studi recenti sottolineano aspettiemodinamici di tipo restrittivo, o, talora, preminente
Canale C, Terrachini V, Vallebono A, et al. Thalassemiccardiomyopathy: echocardiographic difference between Major
coinvolgimento delle cavità cardiache destre spesso, ma
and Intermediate Thalassemia at rest and during isometric
non sempre, secondario allo sviluppo di ipertensione
effort: yearly follow up. Clin Cardiol 1988; 11:363-8
polmonare. In realtà la disputa sui differenti aspetti
Jessup M, Manno C. Diagnosis and management of iron-
nosografici del danno miocardico nella Talassemia riflette
induced heart disease in Cooley’s anemia. Cooley’s Anemia
i differenti aspetti fisiopatologici riscontrabili. Volume 3, numero 4 - Aprile 2004
Leclerq J F, Passa Ph, Warnet A, et al. La myocardipathie
la prevalenza e severità delle complicanze cliniche rela-
hémochromatosique: role benefique de la dépletion ferrique.
tive al sovraccarico di ferro (4-5). Questo è stato pagato
negli anni ’80 con un incremento degli effetti tossici pri-
Kremastinos D Th, Tiniakos G, Theodorakis G, et al.
ma non evidenziati come l’ipoacusia, la riduzione della
Myocarditis in B-Thalassemia Major. Circulation 1995;
vista, il ritardo della crescita, le alterazioni ossee e le in-
fezioni da Yersinia enterocolitica (6). Oggi tutti questi
Derchi G, Forni G L, Fonti A, et al. Pulmonary hypertension
effetti collaterali possono essere ridotti o prevenuti evi-
in patients with thalassemia major. Am Heart J 1999;
tando la somministrazione di dosaggi più elevati di 50
mg/Kg/die, regolando lo stesso dosaggio sul grado di
Aessopos A, Farmakis D, Karagiorga M, et al. Cardiac
emocromatosi secondaria ed attivando un regolare
involvement in thalassemia intermedia: a multicenter study.
monitoraggio del paziente. La chelazione regolare offre
un elevato livello di protezione, almeno sino ad un’età di
10. Aessopos A, Stamatelos G, Skoumas V, et al. Pulmonary
30 anni, nei confronti della morte, e dei danni cardiaci,
hypertension and right heart failure in patients with B-
epatici e del diabete. L’ipogonadismo e l’ipotiroidismo
sono meno influenzati dalla chelazione, forse per una più
11. Hahalis G, Manolis A S, Apostopoulos D, et al. Right
elevata sensibilità di certi tessuti al danno ossidativo da
ventricular cardiomyopathy in B-thalassemia major. Eur Heart
ferro. Un livello di compliance alla chelazione al di so-
pra del 60% (5) ed un livello di ferritina sempre al di
12. Kremastinos D Th, Tsiapras D P, Tsetsos G A, et al. Left
sotto di 2500 mg/L (7) sembrano essere dei predittori
ventricular diastolic Doppler characteristics in B-thalassemia
positivi per una sopravvivenza buona a lungo termine.
Sfortunatamente una significativa proporzione di pa-
zienti non riesce a mantenere una elevata compliance alDFO s.c. Questo è dovuto solo in parte alle rilevanti rea-zioni locali al farmaco. Le ragioni principali sono psicolo-giche, sia perché il tipo di trattamento è fastidioso sia per-ché il paziente si potrà rendere conto degli effetti dovuti
alla tossicità del ferro soltanto dopo diversi anni di insuf-
ficiente chelazione. In questo modo la compliance è la
funzione della qualità del rapporto tra paziente e medico.
L’infusione di DFO per via e.v. durante le trasfusioni
A. Piga, G. Lupo, F. Longo, L. Sacchetti
può essere di qualche aiuto nei pazienti con scarsa
Dipartimento di Pediatria ed Ematologia, Università di Torino
compliance al trattamento convenzionale s.c. Tuttavia,un’infusione e.v. di DFO per poche ore ad ogni trasfu-
Dato che non esistono meccanismi fisiologici per eli-
sione ha poco efficacia ed efficienza. Un’infusione di
minare il ferro in eccesso accumulatosi con le trasfusio-
DFO per via e.v. continua è più efficiente e promuove
ni, il trattamento chelante è l’unico mezzo per rimuovere
una costante rimozione di ferro libero (non-transferrin-
questo elemento in pazienti con anemie croniche come
bound iron, NTBI). L’impianto di un catetere venoso cen-
le talassemie. La storia della chelazione del ferro è pecu-
trale (e.g. Port-a-cath) e l’uso di pompe portatili o
liare da molti punti di vista. Un singolo ed eccellente far-
elastomeriche permette ai pazienti di essere trattati in
maco, la desferrioxamina (DFO) è utilizzata da circa 30
regime ambulatoriale per diversi mesi o anni.
anni (1). Questo farmaco è stato, inoltre, utilizzato per
Il trattamento e.v. con DFO è indicato in quei pazien-
almeno 15 anni utilizzando soltanto la via intramuscolare
ti con scarsa compliance alla somministrazione del far-
che è la modalità di somministrazione meno efficace.
maco per via s.c. L’inizio di una malattia cardiaca ed una
Quando la somministrazione sottocutanea è stata intro-
severa emocromatosi secondaria sono le principali indi-
dotta (2), non è stato portato avanti nessuno studio for-
cazioni. La prospettiva di un trapianto di midollo osseo o
male al fine di comparare il bolo s.c. con il trattamento
di una gravidanza sono delle altre. Al fine di prevenire
standard, rappresentato dall’iniezione i.m. Soltanto 20
contaminazioni del catetere la manipolazione durante la
anni dopo è stato testato che la somministrazione per via
procedura deve essere svolta da personale ben addestra-
s.c. dava risultati interessanti (3).
to. L’infusione di DFO per via e.v. continua può determi-
Dalla fine degli anni ’70 l’infusione lenta s.c. del DFO
nare una regressione del danno cardiaco (9).
diventa il trattamento chelante standard. La sua applica-
Negli ultimi 20 anni vi è stata una ricerca intensiva
zione ampia ha causato un miglioramento notevole nel-
di un trattamento chelante più semplice e più efficace del
l’aspettativa di vita dei pazienti ed un abbassamento nel-
SO.S.T.E.Notiziario
Una formulazione di DFO depot è stata sperimentata
possibile in condizioni limitate. Non vi sono dati consi-
per sviluppo clinico ma è stata abbandonata per insuffi-
stenti sulla sicurezza e sull’efficacia a lungo termine di
Il Deferiprone o L1 (1,2-dimethyl-3-hydroxypyrid-
L’insieme delle ricerche sulla chelazione del ferro è
4.uno), un chelante orale attivo della famiglia degli
molto promettente benché sia molto recente. A dispetto
idrossipiridoni bidentati, fu sintetizzato nel 1982, ma il
delle migliaia di lavori pubblicati su questo argomento
suo sviluppo successivo non avvenne secondo un corret-
in passato, soltanto una frazione di questi è stata dise-
to protocollo di studio (11). L’efficacia e la tossicità del
gnata e pubblicata con criteri robusti di medicina basata
deferiprone sono ancora dibattuti e questo farmaco è di-
sull’evidenza. Così ad oggi rimangono insoluti alcuni
ventato un esempio, in modo corretto o sbagliato, di come
quesiti importanti su molti aspetti dell’emocromatosi
difficili siano, oggi, i rapporti tra università ed industria.
Nello stesso tempo, diverse nazioni tra cui la Comunità
Quali sono i principali fattori che modulano la tossicità
Europea, hanno approvato l’uso del farmaco come
da ferro e l’efficacia della chelazione? Quale è il grado
seconda linea di trattamento nei soggetti con sovracca-
di sovraccarico di ferro più dannoso? È il picco del so-
rico di ferro. I risultati a lungo termine evidenziano un
vraccarico di ferro più importante o il tempo di esposi-
profilo di sicurezza (12) accettabile dal punto di vista
zione? È la concentrazione di ferro intraepatico (LIC) il
degli effetti gastrointestinali ed articolare. Il rischio di
miglior indicatore del sovraccarico di ferro? È la con-
neutropenia (< 5% per paziente per anno) e di
centrazione di ferro negli altri tessuti correlata con la LIC?
agranulocitosi (< 1% per paziente per anno) richiede
Il fegato agisce come un tampone (16) proteggendo gli
un’attenta sorveglianza. Un efetto profibrotico a livello
altri tessuti sino ad un certo limite? Quale è il vero valore
epatico del farmaco, precedentemente suggerito, non è
dei recenti approcci mediante MRI nel quantificare il
stato confermato da diversi studi (13). Un problema aperto
rimane la notevole variabilità dell’efficacia del trattamen-
Anche alcune risposte a queste domande potrebbero
to a lungo termine sulla rimozione del ferro intraepatico
aiutare a ottimizzare il trattamento chelante e ad aumen-
(14). Un altro problema aperto rimane l’ipotesi che il
tare la prospettiva di vita di questi pazienti con talassemia
deferiprone possa rimuovere il ferro dal cuore in manie-
ra piu’ veloce rispetto al DFO. La differenza potrebbeessere dovuta al farmaco stesso (ad es. capacità di pene-trare all’interno delle cellule che dipende dal peso
BIBLIOGRAFIA
molecolare e dal grado di idrofilia) o alle modalità di
Sephton-Smith R. Iron excretion in thalassaemia major after
trattamento continuo ed intermittente). Clinicamente sia
administration of chelating agents. Br Med J, 1962 2, 1577.
la desferrioxamina che il deferiprone hanno dimostrato
la loro capacità a normalizzare la funzione cardiaca in
Hussain MA, Green N, Flynn DM, Hussein S, Hoffbranú AV.
pazienti con malattia cardiaca indotta dal ferro (9-15-16).
Subcutaneous infusion and intramuscular injection of
Alcune osservazioni retrospettive sembrano indicare un
desfemoxamine In patients with transisional iron overload.
certo vantaggio del deferiprone (17-18) ma ad oggi man-
Lancet 1976 Dec 11 1900; 2:1278- 1280.
cano dati provenienti da trials clinici controllati e
Borgna-Pignatti C, Cohen A Evaluation of a new method of
randomizzati disegnati in maniera specifica a verificare
administration of the iron chelating agent deferoxamine. J
Tra i numerosi chelanti orali che sono, oggi, possibili
Zurlo MG, De Stefano P, Borgna-Pignatti C, Di Palma A, Piga
candidati il più promettente sembra essere il 4-(3,5-Bis-
A, Melevendi C et al. Survival and causes of death inthalassaemia maion Lancet 1989; 2(8653):27-30.
(2-idrossifenil)-1,2,4) triazolo-l-gammal)-acido benzoico(ICL-670) (19), un composto tridentato della famiglia dei
Gabutti V, Piga A. Results of long-term iron-chelating therapy. Acta Haematol 1996 95(1):26-36.
triazoli (20). Dopo i risultati positivi conseguiti negli studipreclinici e di fase I (21-22), il composto è oggi in fase di
PorterJB.A risk-benefit assessment of iron-chelation therapy. Drug Saf 1997; 17(ó):407-421.
sviluppo mediante trials in fase II e III, come riportato in
Olivieri NF, Nathan DG, MacMillan JH,Wayne AS, Liu PP,
McGee A et al. Survival in medically treated patients with
La possibilità di poter disporre di più di un farmaco
homozygous beta-thalassemia [see comments]. N Engl J Med
stimola la ricerca del potenziale beneficio di una terapia
combinata (23). Un effetto additivo di L1 e DFO
Cohen AR, Mizanin J, Schwartz E. Rapid removal of
sull’escrezione del ferro è stata evidenziata in vitro ed in
excessive iron with daily, high-dose intravenous chelation
vivo, mentre un effetto sinergico sembra attualmente
therapy [see comments]. J Pediatr 1989 Jul 115: 151 - 1 55. Volume 3, numero 4 - Aprile 2004
Davis BA, Porter JB. Long-term outcome of continuous 24-
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Capra, Lilla Gerardi, M.A. Romeo, Carmelo Fidone, Roberto
deferiprone and desferrioxamine in patients with beta-
Malizia, Carmelo Magnano, Antonino Mangiagli, Giovanni
thalassaemia major: application of SQUID biomagnetic ilver
Quarta, Michele Rizzo, C. Argento, Turi Lombardo, Marisa
susceptometry. Br J Haematol 2003; 121 (6):938-948. Galati, Renata Mascolino, Gianluca Forni, Anna Meo, Domenico
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Violi, G. Giugno, A. Fichera, Disma Renda, Paolo Rigano,
16. Jensen PD,Jensen FT, Christensen T, Eiskjaer H, Baandrup
Veronica Di Salvo, Aroldo Rizzo, Franco Barbaria, Salvatore
U, Nielsen JL. Evaluation of myocardial iron by magnetic
Pasqua, Elena D’Alcamo, Maria Concetta Renda, Filippo Leto,
resonance imaging during iron chelation theraw withdeferrioxamine: indication of ciose relation between
Alessandra Santoro, Antonio Piga, Rainer Engelhardt, F. Rinaldi.
myocardial iron content and chelatable iron pool. Blood 2003;
Divisione di Ematologia II e Unità di Ricerca “Piera Cutino”, A.O.V. Cervello, Palermo; Divisione di Medicina, A.O. V. Cervello,Palermo; Istituto di Biometria e Statistica Medica, Università di
17. Anderson LJ,Wonke B, Prescott E, Holden S,Waiker JM,
Milano, Milano; Divisione di Pediatria VII, Ospedale dei Bambini,
Pennell DJ. Comparison of effests of oral deferiprone an
Palermo; Centro Trasfusionale, Ospedale Civile di Sciacca, Sciacca;
subcutancous desferrioxamine on myocardial iron
Centro Microcitemia, Policlinico di Catania, Catania; Centro
concentrations and ventricular function in beta-thalassaemia. Microcitemia, Ospedale di Ragusa, Ragusa; Centro Microcitemia,Ospedale Villa Sofia, Palermo; Centro Microcitemia, Ospedale
18. Piga A, Gaglioti C, Fogliacco E,Tricta E. Comparative effects
Garibaldi, Catania; Centro Microcitemia, Ospedale di Siracusa,
of deferiprone and deferoxamine on survival and cardiac
Siracusa; divisione di Ematologia, Ospedale Summa, Brindisi;
disease In patients wlth thalassemia major: a retrospective
Centro Microcitemia, Ospedale Civile di Caltanissetta, Caltanissetta;
analysis. Haematologica 2003; 88(5):489-496. Universitaetsklinikum, Hamburg, Germany; Dipartimento ScienzePediatriche, Torino; Cattedra di Gastroenterologia, Università di
19. Hershko C, Konijn AM, Nick HP, Breuer W, Cabantchik Zl,
Palermo, Palermo; Centro Microcitemia, Ospedale S. Giovanni di
Link G. ICL670A: a new synthetic oral chelator: evaluation in
Dio, Agrigento; Ospedalele Ferrarotto, Catania; A.O. Pugliesi-
hypertransfused rats with selective radioiron probes of
Ciaccio, Catanzaro; Ospedale Vittorio Emanuele, Gela; Ospedale
hepatocellular and reticuloendothelial iron stores and in iron-
Galliera, Genova, Istituto di Pediatria, Messina; Ospedale di Reggio
loaded rat heart celis in culture. Blood 2001; 97(4):1115-1122. Calabria; Ospedale S. Eugenio, Roma; A.O. S. Agata di Militello;
20. Nick H Wong A, Acklin P, Faller B, Jin Y, Lattmann R et al. San Giovanni Rotondo, Foggia; Ospedale Gravina, Caltagirone;
ICL670A: preclinical profile. Adv Exp Med Biol 2002;
Centro Microcitemia, Lentini; A.O. V. Cervello, Palermo.
21. Galanello R, Piga A, Alberti D, Rouan MC, Bigler H, Sechaud
Introduzione: La prognosi dei pazienti con talassemia
R. Safey, tolerabiliy, and pharmacokinetics of ICL670, a new
major è drammaticamente migliorata nelle ultime due
orally active Iron-chelating agent in patients with transfusion-
decadi, come conseguenza del miglioramento nella tera-
dependent iron overload due to beta-thaiassemia. J Clin
pia trasfusionale e chelante (1). La Desferioxamina B
mesilato (DF) è da considerarsi come il “gold standard”
SO.S.T.E.Notiziario
del trattamento chelante. Tuttavia, tale terapia richiede
anche i valori di ferritina iniziali non risultavano asso-
infusioni sottocutanee notturne ed è associata a seri ef-
ciati con il grado di riduzione della ferritina alla fine del-
fetti collaterali. Per queste ragioni, parecchi chelanti ora-
lo studio. Le sole due variabili indipendentemente asso-
li sono stati studiati. Tra questi, il Deferiprone (1,2-
ciate con più alte riduzioni della ferritina furono il sesso
dimethyl-3-hydroxypyrid-4-uno, chiamato pure L1) sem-
(donne) (p=0.036) ed il numero delle unità trasfuse l’an-
bra il più promettente. Nell’unico studio clinico
no precedente alla randomizzazione (p=0.033) (3). Non
randomizzato fino ad oggi riportato che includeva 20
vi fu nessuna differenza statisticamente significativa nel
pazienti si è evidenziato che L1 aveva la stessa efficacia
grado di fibrosi epatica, valutata in accordo al sistema
di chelazione del DF per via s.c. (2). Tuttavia, parecchi
di Ishak, tra i due gruppi dopo il trattamento (p=0.84;
altri studi piccoli e non controllati hanno riportato risul-tati contrastanti e difficili da interpretare anche per il dif-
t=-0.20) (3). Tre pazienti, inclusi nel gruppo DF, morirono
ferente tipo di selezione dei pazienti e il differente perio-
rispettivamente al secondo (n°2) ed al quarto anno di
do di follow-up. La SOSTE ha portato avanti studi clini-
trattamento (n°1) (Tab.). Nessun paziente, incluso nel
ci randomizzati a breve e lungo termine comparando L1
gruppo L1, morì durante lo studio (Tab.). I risultati
al DF s.c. per investigare la relativa efficacia dei due far-
degli studi di farmacogenomica come quelli inerenti
maci nei pazienti con talassemia major. 144 pazienti con
talassemia major e livelli diferritina tra 1500 e 3000 ng/mlsono stati randomizzati per L1(75mg/Kg/die) (n°71) o DF (50mg/Kg/die) (n°73) (3). Inoltre,in considerazione dei positivirisultati ottenuti con questostudio la SOSTE sta portandoavanti altri tre trials clinici cheparagonano l’uso di L1 vs DFnella talassemia intermedia enell’anemia falciforme. Criteri di efficacia del trattamento: la principale
* LIC=Concentrazione di Ferro Intraepatico
misura dell’efficacia del trattamento è stata la valutazio-
D-Ferrit= differenza tra ferritina finale ed iniziale
ne della differenza dei livelli di ferritina prima e dopo un
RMN= Risonanza Magnetica Nucleare: I valori sono espressi come rappor-
anno (valutazione a breve periodo) e dopo cinque anni
I parametri secondari di valutazione sono stati: a) la
Discussione: Questo è il primo indipendente e lar-
riduzione della concentrazione di ferro intraepatico (LIC
go trial clinico randomizzato multicentrico che para-
mg/gr/ peso secco) prima e dopo trattamento nei soggetti
gona l’efficacia chelante di L1 o Deferiprone vs DF
sottoposti a biopsia; b) la riduzione della concentrazione
durante un periodo di osservazione breve (1 anno) e
di ferro intraepatico e di ferro cardiaco stimato mediante
prolungata (5 anni) (3,5). Questo studio suggerisce
SQUID e Risonanza Magnetica Nucleare( 4). È stato pure
che durante un periodo breve e prolungato di
determinato il numero dei pazienti deceduti durante lo
chelazione in pazienti con talassemia major e bassi li-
velli di ferritina, L1 ha un’efficacia non significativa-
Studi di farmacogenomica: per valutare se parti-
mente differente dalla desferioxamina. Alle condizio-
colari markers genetici erano correlati con la risposta
ni di studio da noi utilizzate, L1 si è dimostrato suffi-
o con gli effetti collaterali del trattamento chelante sono
cientemente sicuro e il rischio di fibrosi, precedente-
stati studiati i seguenti geni: Nat1, Nat2, GCCN
mente descritto, non è stato confermato. Inoltre, que-
(GSTM1, CYP2EI,CYP3A4, NQ609), C282Y, H63D,
sti dati suggeriscono che le indicazioni di uso per L1
Risultati: i principali risultati sono evidenziati in Tab.
In conclusione, questi dati ci permettono anche di
Nessuna differenza statisticamente significativa è stata
suggerire che l’uso della chelazione per via orale dovrebbe
riscontrata tra tutti questi parametri sia dopo breve o lun-
essere a questo punto incoraggiata anche nei paesi orien-
ga osservazione. L’analisi dei “fattori di confondimento”
tali dove la talassemia è un grave problema sociale e le
confermavano che il tipo di trattamento del trial come
restrizioni economiche sono rilevanti. Volume 3, numero 4 - Aprile 2004 BIBLIOGRAFIA
Particolari proprietà sono richieste per un chelante ora-
le ideale e tra queste vi sono la possibilità di poter essere
Olivieri NF, Nathan DG, MacMillan JH, et al. Survival in
assunto per via orale, l’alta affinità e specificità per il
medically treated patients with homozygous b-thalassemia. N. Engl J Med 1994;331:574-8.
ferro, l’alta efficienza chelante in vivo al fine di ottenereun bilancio del ferro negativo ed un basso profilo di
Olivieri NF, Koren G, Hermann C, et al. Comparison of oraliron chelator L1 and desferrioxamine in iron-loaded patients.
tossicità. Le difficoltà nello sviluppo dei chelanti risie-
dono, inoltre, nella mancanza di modelli animali e nella
Maggio A, D’Amico G., Morabito A et al. Deferiprone versus
differenza del metabolismo del ferro tra diverse specie
Deferoxamine in patients with talassemia major: a randomized
animale e tra gli animali e l’uomo. L’efficacia e gli effet-
clinical trial. BCMD 2002;28:196-208.
ti tossici non sono sempre riproducibili in differenti spe-
Galia M, Midiri M, Bartolotta V et al. Potential myocardial iron
cie e appropriati studi clinici in soggetti con emo-
content evaluation by magnetic resonance imaging in
cromatosi secondaria devono essere effettuati al fine di
talassemia major patients treated with deferoxamine or
poter esprimere un giudizio definitivo su questi composti.
deferiprone during a randomized multicenter prospective
Parecchi composti chelanti o sono già utilizzati in
clinical study. Hemoglobin 2003; 27:63-76.
trial clinici o verranno utilizzati al più presto e tra questi
Spino M, Tricta F The Olivieri Case. N. Engl J. Med
includiamo la desferrithiocina (DFT), bishy-droxy-
phenyl-thiazolo (ICL-670), GT56-252, HBED e 40SD02. Altri, come la generazione degli idrossipiridoni sono infase preclinica (1) .
Il DFT è un sideroforo originalmente isolato dallo
Streptomices antibioticus nel 1989 e successivamenteprodotto mediante sintesi chimica. Il DFT è un potentetridentato utilizzabile per via orale. Sfortunatamente il
complesso con Fe (III)- ferrithiocina - è nefrotossico.
Inoltre, un numero di analoghi al DFT sono stati sintetiz-
Renzo Galanello
zati e provati negli animali. Uno di questi, il 4-OH-
Ospedale Regionale Microcitemia ASL 8, Dip. Scienze Biomediche
desazadesmethydesferrithiocina ha completato la valu-
e Biotecnologiche - Università di Cagliari
tazione pre-clinica negli animali, senza evidenza di ef-fetti collaterali alle dosi che bisognerebbe utilizzare in
Nei passati 30 anni è stato stabilito in maniera evi-
clinica ed è ora pronto per essere utilizzato in studi di
dente che una terapia efficace con desferrioxamina può
correggere e prevenire le conseguenze dell’accumulo di
L’ICL-670 è un chelante tridentato per il Fe (III), oral-
ferro nei pazienti con talassemia major, determinando un
mente attivo, che è emerso come il miglior candidato per
miglioramento della sopravvivenza. Comunque, benché
ulteriori studi da uno screening di 44 composti di una
la desferrioxamina sia un farmaco di provata efficacia, è
nuova classe di chelanti che si chiamano i triazoli (4). La
difficile ottenere un efficace trattamento in tutti i pazien-
struttura base di questa nuova classe di molecole è stata
ti in quanto il suo uso per via sottocutanea risulta in una
sviluppata mediante modelli al computer dalla Novartis.
bassa compliance. Inoltre, in alcune nazioni l’alto costo
L’ICL-670 è stato sottoposto a numerosi studi pre-clinici
del farmaco è un significativo ostacolo per un efficiente
negli animali, i quali hanno dato i seguenti risultati : l’ICL-
trattamento. In aggiunta, la necessità di avere un’effica-
670 promuove l’escrezione di ferro (90%) principalmente
ce chelazione per via orale è stata riconosciuta da tempo
attraverso le feci; la dose efficace è intorno a 20 mg/kg/
e nei passati 20 anni grandi sforzi sono stati dedicati allo
die; sembra piu’ potente della desferrioxamina e del
sviluppo di nuovi chelanti. Inoltre, allo stesso tempo no-
deferiprone; è altamente selettivo per il ferro. La
tevoli progressi sono stati realizzati nella conoscenza e
nefrotossicità osservata negli animali senza sovraccari-
nella comprensione della patofisiologia e dei danni del
co di ferro era significativamente ridotta in animali con
sovraccarico di ferro, del danno tissutale e dei metodi di
emocromatosi secondaria. Studi in fase I e II con ICL-
misurazione dell’eccesso di ferro nei pazienti. Benché
670 sono stati eseguiti al fine di valutare la sicurezza, la
centinaia di chelatori sono stati identificati come compo-
tollerabilità e l’efficacia sulla concentrazione di ferro
sti candidati e valutati in modelli animali, soltanto pochi
intraepatico (5-7). Il composto è disponibile per una
sono stati studiati negli umani, dal momento che è stato
somministrazione giornaliera unica e vi è una stretta cor-
notevolmente difficile separare l’effetto farmacologico
relazione tra dose, farmacocinetica ed escrezione fecale.
Dati preliminari hanno evidenziato che l’ICL-670 alle
SO.S.T.E.Notiziario
dosi di 20 mg/Kg/die produce una caduta della concen-
chelazione si stanno esplorando utilizzando la
trazione di ferro intraepatico simile a quella prodotta dal-
desferrioxamina (DFO) ed il deferiprone (DFP) per mi-
l’uso di 40 mg/Kg/die di desferrioxamina. L’ICL-670 è
gliorare l’inadeguatezza di ambedue rispetto alla loro si-
stato generalmente ben tollerato e non rilevanti effetti
curezza ed efficacia come singoli agenti. Il DFO e il DFP
tossici sono stati riportati. Questi dati supportano un pos-
sembrano chelare il ferro da differenti pools e organi ed
sibile uso a lungo termine dell’ICL-670 e si stanno rac-
il loro uso combinato potrebbe risultare in un effetto
cogliendo altre informazioni sulla sua sicurezza ed effi-
sinergico ed additivo nella rimozione del ferro (13,14).
Il potenziale ruolo di HBED in combinazione con DFP o
Il GT56-252 è un nuovo tridentato utilizzabile per via
DFO è stato esplorato recentemente (14). Studi su cellu-
orale in via di sviluppo da parte della GelTex
le cardiache in coltura hanno evidenziato un’interazione
Pharmaceuticals (8). Studi di farmacocinetica e
favorevole tra l’ICL-670 e la desferrioxamina, manife-
tossicologia sono stati condotti in animali come parte di
stata da una più efficace chelazione dell’ICL-670 (15).
un programma pre-clinico per supportare una fase di stu-
L’esperienza clinica con il DFO e il DFP ha
dio I che partirà quanto prima. L’escrezione urinaria è la
evidenziato che vi è una variazione ampia di risposta ai
principale via di eliminazione del ferro evidenziata sia in
chelanti da parte dei pazienti, tutto ciò dipendendo dal
ratti che in cani. L’escrezione urinaria è rapida e più
metabolismo del farmaco, dal suo meccanismo di azione
dell’80% della dose somministrata è eliminata in 24 ore.
e dal suo sito preferenziale di rimozione del ferro. È ben
L’HBED è un chelante esadentato costituito da un
risaputo che la quantità di ferro escreta per una certa dose
composto fenolico aminocarbossilato, sintetizzato per la
di farmaco può essere differente per ogni paziente. Noi
prima volta più di 30 anni fa. Risultati iniziali nei rodito-
ci aspettiamo in futuro, dal momento che saranno dispo-
ri evidenziavano una certa attività dopo somministrazione
nibili più farmaci, che l’utilizzazione di protocolli di
orale, ma una ulteriore valutazione sia in primati con so-
chelazione individualizzati con appropriati dosaggi e fre-
vraccarico di ferro che in umani rilevava che l’attività
quenze di somministrazioni risulterà non soltanto in re-
orale era troppo bassa per poter essere utilizzata nel trat-
gimi terapeutici più efficaci ma avrà un positivo effetto
tamento del sovraccarico di ferro (9). L’HBED è stato
sulla compliance e sulla qualità di vita dei pazienti con
riesaminato come chelante per via parenterale dal mo-
mento che l’escrezione nei primati con emocromatosisecondaria era più che 20 volte quella prodotta da unadose equimolare di desferrioxamina (10). BIBLIOGRAFIA
Il 40SD02 è un nuovo prodotto chimico sintetizzato
Tam TF, Leung-Toung R, Li W, et al. Iron Chelator Research:
attaccando chimicamente la desferrioxamina ad un
Past, Present and Future. Current Medic Chem 2003;
polimero modificato (11). Il composto risultante ad ele-
vato peso molecolare mantiene la stessa affinità per il
Bergeron RJ,Wiegand J,WeimarWR, et al. Desaza-
ferro della desferrioxamina, ma ha una prolungata
desmethyldesferrithiocin analogues as orally effective iron
emivita. Uno studio in fase I in 10 pazienti con sovracca-
chelators.J Med Chem 1999;42:95-108.
rico di ferro evidenziava che singole dosi sopra i 600
Brittenham GM. Iron chelators and iron toxiciy.Alcohol 2003;
mg/Kg di 40SD02 sono sicuri, ben tollerati ed induceva-
no una significativa escrezione di ferro (media
Nick H,Acklin P, Lattmann R, et al. Development of Tridentate
dell’escrezione in 7 gg. 0,46 mg/Kg e 0,72 mg/Kg nei
Iron Chelators: from Desferrithiocin to ICL670. Current Medic
gruppi con dosaggi rispettivamente di 150 e 300 mg/Kg).
L’idrazone isonicotinoyl-pyridossale (PIH) e i suoi
Capellini MD, Galanello R, Piga A, et al. Update on the effects
derivati meritano una particolare nota.
of ICL670, a novel tridentate oral iron chelator, on liver iron
Il PIH, un chelante orale tridentato, è stato introdotto
concentration in patients with transfusion dependent iron
da Ponka et al. più di 20 anni fa ma, a dispetto di qualche
overload.7th EHA Conference, Florence,2002.
promettente risultato, il suo ulteriore sviluppo è stato
Galanello R, Piga A, Alberti D, et al. Safety,Tolerability, and
molto lento, principalmente poiché essendo un prodotto
Pharmacokinetics of ICL670, a New Orally ActiveIronChelating Agent in Patients with Transfusion-Dependent
non brevettabile non attrae l’industria farmaceutica (12).
iron Overload Due to b-Thalassemia: Pharmacokinetics and
Inoltre, il potenziale terapeutico del PIH e dei suoi deri-
Drug Disposition.J Clin Pharmacol 2003; 43:565-572.
vati necessita di ulteriore valutazione.
Nisbet-Brown E, Olivieri NF, Giardina PJ, et al. Effectiveness
Al di là dei nuovi composti sotto valutazione clinica,
and safety of ICL670 in iron-loaded patients with
una prospettiva futura per la chelazione è rappresentata
thalassaemia: a randomized, double-blind, placebo-
dall’uso combinato di due chelanti. Nuove strategie di
controlled, dose-escalation trial. Lancet 2003; 361: 1597-602. Volume 3, numero 4 - Aprile 2004
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L’impiego delle cellule staminali ematopoietiche
the safety, pharmacokinetics, acute tolerability, and efficacy
(HSC) nel trapianto in utero (IUHSCT) rappresenta una
of ascending single doses of 405D02 (CHF 1540) in iron-
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for the treatment of iron overload disease. J Lab Clin Med
Per effettuare il trapianto in utero sono state adopera-
te differenti fonti di cellule staminali, generalmente si è
13. Giardina PJ, Grady RW. Chelation therapy in beta-
preferito impiegare cellule di fegato fetale perché nel
thalassemia an optimistic update. Semin Hematol 200 1; 38:360-6.
periodo di gestazione compreso tra l’ 8° e la 12° settima-na il fegato è l’organo ematopoietico predominante. Inol-
14. Link G, Konijn AM, BreuérW, et al. Exploring the "iron shuttle"
hypothesis in chelation therapy: effects of combined
tre, le HSC vengono considerate pluripotenti ed
deferoxiníine and defgriprone treatment in hypertransfused
immunotolleranti, e quindi con un basso grado di
rats with labelled iron stores and in iron-loaded rat heart celis
immunocompetenza nei trapianti (Touraine et al, 2001).
in culture. Lab. Clin Med 2001; 1 38:1 30-1 38.
Sebbene esista un cospicuo numero di disordini ere-
15. Hershko C, Konijn AM, Nick HP, et al. ICL670: a new synthetic
ditari che possono essere considerati potenziali candida-
oral chelator: evaluation in hypertransfused rats with selective
ti al trapianto in utero, tuttavia un microchimerismo sta-
radioiron probes of hepatocellular and reticuloendothelial iron
bile è stato ottenuto solo in feti affetti da sindromi da
stores and in iron-loaded rat heart celis in culture. Blood 2001;
immunodeficienza, disordini nei quali è stato descritto
un vantaggio selettivo per le cellule del donatore nei con-fronti delle cellule del ricevente (Flake et al, 1996;Wengler et al, 1996).
Nelle sindromi ß-talassemiche non vi è un vantaggio
selettivo per le cellule del donatore poiché la produzionedi emoglobina ß-globino dipendente non si verifica sinoalla nascita: durante la vita fetale, infatti, nei feti affettida talassemia major è presente una normale produzionedi emoglobina fetale che evita lo sbilanciamento nellasintesi delle catene globine e quindi l’anemia. Nonostan-te ciò, la ß-talassemia è considerata una malattia candi-data al trattamento con il trapianto in utero poiché anchebassi livelli di un chimerismo misto stabile (5%) sonosufficienti a migliorare lo stato clinico della malattia. Inoltre, un trapianto prenatale di cellule staminaliematopoietiche potrebbe indurre nel feto una tolleranzaimmunologica donatore-specifica che consentirebbe unsuccessivo trapianto post-natale con cellule staminalidello stesso donatore (Flake e Zanjani, 1999).
La nostra esperienza con il trapianto in utero è inizia-
ta nel 1991 e può essere divisa in due serie di trapiantirealizzate con due differenti protocolli clinici. SO.S.T.E.Notiziario
Dal 1991 al 1996 sono state effettuate quattro pro-
Questa procedura è stata impiegata per realizzare tre
cedure di trapianto in utero in feti affetti da ß-
trapianti in utero in feti affetti da ß-talassemia. Due feti
talassemia major e talasso-drepanocitosi ad un’epoca
femmina ed un feto maschio sono stati trapiantati a 20-
gestazionale compresa tra la 13° e la 20° settimana di
21 settimane con cellule staminali ematopoietiche pater-
gestazione. Le cellule staminali ematopoietiche impie-
ne raccolte tramite aferesi e T deplete (35X106 /kg,
gate nei trapianti provenivano da fegato fetale. Que-
38X106/kg, e 40X106 /kg CD34+ ; 0.6X105 /kg, 0.5X105/
sto progetto è stato realizzato in collaborazione con il
kg e 0.86X105 /kg CD3+ rispettivamente). Il feto maschio
Karolinska Institute di Stoccolma previa approvazio-
ha ricevuto una seconda dose di cellule staminali paterne
ne dello Swedish Medical Research Council e del
a 28 settimane. I bambini sono nati tutti con parto eutocico
e non presentavano alcun segno di GvHD. L’analisi del
I feti sono stati trattati con un pool di cellule di fegato
chimerismo eseguita tramite FISH e PCR specifica su
fetale criopreservate provenienti da una banca svedese
sangue periferico ha evidenziato la presenza del cromo-
di tessuto fetale. La vitalità delle cellule era compresa tra
soma Y in entrambi i neonati femmina e, in un caso, la
l’ 82 ed il 93%, il loro numero andava da 82 a 270 x 106.
tipizzazione molecolare ABO eseguita su cDNA ha rive-
Due dei feti trattati erano omozigoti per ß-talassemia, uno
lato la presenza e l’espressività dell’allele paterno A (O’
omozigote per drepanocitosi, mentre il quarto era unocaso di trapianto feto a feto tra due gemelli di zigotici
Keefe et al,1994). Le due bambine hanno iniziato un re-
HLA identici. Quest’ultimo trapianto è stato effettuato a
gime trasfusionale regolare tra i 3.5 ed i 6 mesi di vita
19.5 settimane di gestazione con una infusione di sangue
postnatale. L’analisi molecolare eseguita sul sangue pe-
fetale dal gemello normale a quello affetto attraverso la
riferico del neonato maschio non ha messo in luce alcun
segno di microchimerismo. Tuttavia, il bambino non ha
In tutti e quattro i casi non vi è stata alcuna eviden-
avuto bisogno di trasfusioni sino a 15 mesi di vita
za di effetti nocivi sui feti trattati, sia durante la gravi-
postatale, esibendo un fenotipo da ß-talassemia interme-
danza che alla nascita. Lo studio molecolare condotto
dia a dispetto del suo genotipo da ß-talassemia major
alla nascita sul DNA dei neonati trapiantati in utero non
ha messo in evidenza alcun segno di attecchimento del
La valutazione dei linfociti T citotossici donatore spe-
trapianto. Nel caso del trapianto feto a feto, alla nascita
cifici nel sangue periferico di tutti e tre i neonati trapian-
il gemello trapiantato presentava una elevata frequenza
tati ha evidenziato una frequenza di precursori citotossici
di precursori dei linfociti T citotossici nei confronti delle
(CTLp) verso il donatore più bassa rispetto alla frequen-
cellule del gemello donatore, indicando la presenza di
za dei CTLp riscontrata verso cellule full mismached.
una reazione alloimmune ricevente versus donatore
Il nuovo protocollo clinico per il trapianto in utero di
cellule staminali ematopoietiche è stato messo a punto
Questi risultati hanno evidenziato la possibilità che il
con lo scopo di superare le barriere all’attecchimento in
feto fosse in grado di sviluppare una risposta immune
precedenza chiaramente descritte da Flake e Zanjiani in
allogenica sin dalla 13° settimana di gravidanza e ci ha
una eccellente review (Blood, 1999). Infatti una
condotto ad iniziare uno studio sulla condizione
immunosoppressione fetale transitoria e l’infusione di un
immunologia fetale. Lo studio di espressione delle cate-
elevato numero di cellule staminali del donatore potreb-
ne Vß – TCR (T cell receptor) condotto su sangue fetale
bero promuovere lo stabilirsi di un microchimerismo
e su cellule di fegato fetale prelevate tra la 7° e la 20°
settimana di gestazione ha rivelato la presenza di trascritti
Riguardo ai nostri risultati è possibile puntualizzare
VDJ ß sin dalla 7° settimana, indicando che i feti sono in
grado di sviluppare una reazione di rigetto verso le cellu-
Durante l’intera procedura non sono stati osservati
le staminali del donatore (Renda et al, 2000a-2000b).
Sulla base di questi dati è stato messo a punto un nuo-
eventi sfavorevoli, né per la madre né per il feto;
vo protocollo clinico che prevedeva il trapianto in un
La dose di CD3 somministrata era sufficientemente
epoca gestazionale compresa tra 16 e 20 settimane, con
limitata, sì da prevenire l’instaurarsi di GvHD;
cellule staminali paterne T-deplete, a seguito di una set-
La frequenza dei CTLp verso le cellule del donatore
timana di trattamento della madre con basse dosi di
alla nascita era più bassa rispetto a quella riscontra-
desametasone (15mg/kg/die) (Lajic et al ,1998). Lo sco-
ta verso cellule full mismatched, ma una tolleranza
po di questa procedura era quello di evocare nel feto una
donatore-specifica può essere solamente suggerita e
immunosoppressione temporanea a basso livello. Il pro-
tocollo è stato approvato dal Comitato Etico dell’Azien-
Almeno in un caso è stato possibile rilevare un
Volume 3, numero 4 - Aprile 2004
Questi dati suggeriscono che nella ß-talassemia il tra-
pianto in utero di cellule staminali ematopoietiche po-trebbe dare un vantaggio competitivo per le cellule deldonatore, vantaggio che potrebbe essere rafforzato da unsuccessivo trapianto post-natale dalla stessa fonte. Inol-tre, recentemente Hayashi (Hayashi et al, 2002) ha di-mostrato che l’infusione post-natale di linfociti del do-natore (DLI) potrebbe aumentare un microchimerismomisto a basso livello ottenuto con il trapianto in utero,senza rischio di GvHD.
Infine, l’induzione di una tolleranza donatore-speci-
fica rimane probabilmente uno dei goal futuri più impor-tanti nell’elaborazione di nuove strategie che potrannoessere usate per curare disordini ematologici come la ß-talassemia. BIBLIOGRAFIA
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Società per lo Studio delle Talassemie ed Emoglobinopatie
FERRARA 14 - 16 Ottobre 2004 Sala Conferenze AGEA Via Cesare Diana, 40 - Cassana (Ferrara) - Tel. 0532/780370 Presidente del Congresso: Vincenzo De Santcis
SEGRETERIA SCIENTIFICO-ORGANIZZATIVA Gianna Vaccari: Segreteria Divisione Pediatrica A. O. Arcispedale S. Anna
Tel. 0532/236.934 - Fax 0532-247.107 - E mail:[email protected]Riunione SO.S.T.E. GIOVEDÌ 14 OTTOBRE 2004 Presentazione attività di studio SO.S.T.E.Assemblea dei Soci e votazione rinnovo ConsiglieriPROGRAMMA SCIENTIFICO VENERDÌ 15 OTTOBRE 2004 Apertura dei lavori e saluto delle AutoritàI Sessione TALASSEMIA INTERMEDIA Presidente: G. Castoldi (Ferrara) Moderatori: A. Maggio (Palermo), M. A. Romeo (Catania) Gli aspetti genetici (E. Calzolari, Ferrara) La terapia trasfusionale (C. Magnano, Catania) La terapia chelante (R. Galanello, Cagliari) La terapia con induttori della emoglobina fetale (N. Cappellini, Milano) Volume 3, numero 4 - Aprile 2004 II Sessione TALASSEMIA INTERMEDIA Presidente: V. Vigi (Ferrara) Moderatori: F. Rigolin (Ferrara), M. Sprocati (Ferrara) La splenectomia (A. Franchella, Ferrara) La cardiopatia(G. Bosi, Ferrara) L’eritropoiesi extramidollare: quadri clinici di rara osservazione (M.C. Galati, Catanzaro) Le strie angioidi (C. Incorvaia, Ferrara) III Sessione DREPANOCITOSI Presidente: G. Mollica (Ferarra) Moderatori: P. Cianciulli (Roma), G. Izzi (Parma) La exanguinotrasfusione (R. Reverberi, Ferrara) La terapia del dolore (G. Schilirò, Catania) La terapia con idrossiurea (P. Rigano, Palermo) Aspetti anestesiologici (A. Guberti, Ferrara) La gravidanza (T. Lombardo, Catania) IV Sessione TERAPIA CHELANTE Presidente: G.C. Traina (Ferrara) Moderatori: M. Capra (Palermo), M.R. Govoni (Ferrara) ICL 670A: aggiornamento studio clinico (D. Alberti, Milano) Terapia combinata (A. Maggio, Palermo) Spermatogenesi e terapia chelante (V. De Sanctis, Ferrara) Metabolismo osseo e terapia chelante (E. Verri, Bologna) SO.S.T.E.Notiziario SABATO 16 OTTOBRE 2004 V Sessione LE COMPLICANZE DELLA TALASSEMIA MAJOR Presidente: C. Carestia (Napoli) Moderatori: R. Malizia (Palermo), G.L. Forni (Genova) L’osteoporosi: il ruolo della genetica (C. Borgna, Ferrara) L’epatopatia HCV correlata (A. Mangiagli, Siracusa) Le complicanze renali (M.R. Gamberini, Ferrara) VI Sessione L’ASSISTENZA AL PAZIENTE EMOGLOBINOPATICO E PROSPETTIVE TERAPEUTICHE Presidente: C. Vullo (Ferrara) Moderatori: L. Ruggiero (Lecce), G. Raiola (Catanzaro) Il ruolo dell’ospedale nel trattamento dell’adolescente giovane-adulto
Suitable Plants for Edible Forest Gardens in Alberta www.theurbanfarmer.ca Tall Trees Apple, Crabapple, Pear, Plum (on standard rootstalk) Butternut (Juglans inerea), American Mountain Ash (Sorbus Americana) Mountain Ash ‘Shipova’ , Bur Oak ( Qurecus macrocarpa) Siberian Pine (Pinus cembra sibirica) Swiss Stone Pine (Pinus cembra), Korean Pine (Pinus koraiensis)*, Black Wa
Carbon Sequestration as Greenhouse Gas Mitigation Policy K.S Kavi Kumar Associate Professor , MSE Forest ecosystem has potential to capture and retain large volumes of carbon over long periods as trees absorb carbon through photosynthesis process. A young forest, when growing rapidly, can sequester relatively large volumes of additional carbon roughly proportional to the forest.s grow