Scheda_ebrei

GLI EBREI
Gli Ebrei erano generalmente piccoli di statura, avevano capelli lunghi e scuri e lineamentimarcati. La pelle era spesso abbronzata, perché stavano quasi sempre all'aria aperta. Vivevanoprincipalmente di agricoltura e pastorizia.
La casa
Le famiglie erano solitamente numerose. Solo i più ricchi potevano permettersi case di pietra
ben arredate e con molte stanze. Genitori e figli, anche quelli giàsposati, vivevano spesso tutti insieme, in case rudimentali, fatte confango e mattoni e composte soltanto da uno o due locali. Le ported'ingresso erano piccole e basse. Talvolta, di notte, nelle case si ri-paravano anche gli animali domestici. In questo caso l'interno erasuddiviso su due livelli: sotto stavano gli animali e sopra, in uno spa- zio ristrettissimo, le persone. Arredi e mobili erano scarsi: spesso una sola cassapanca conte-neva i beni dell'intera famiglia. I letti erano sostituiti da stuoie e, come coperte, si usavano imantelli. Un semplice fornello, qualche vaso di coccio e pochi utensili costituivano la cucina.
La luce notturna era assicurata da lampade ad olio, custodite in apposite nicchie scavate nel-le pareti, o appoggiate su mensole. Non esistevano bagni. All'igiene personale si provvedeva al-l'esterno. Il tetto era una parte importantissima della casa. Fatto di rami intrecciati, poggiatisu travi e coperto di argilla, era il vero e proprio salotto di casa. Sul tetto si mangiava, si rice-vevano gli amici, si facevano feste, si ballava, si chiacchierava, gridan-do, con i vicini e, nelle calde notti estive, ci si dormiva anche.
Il lavoro
Gli uomini lavoravano duramente nei campi e nelle botteghe.
La donna, invece, svolgeva gran parte delle sue pesanti mansioni nel cortile, do-ve c'era il forno per cuocere il pane e dove vivevano gli animali domestici.
Dopo aver attinto l'acqua al pozzo, dovevano filare e tessere la lana grezza o illino, cucire gli abiti, macinare a mano il frumento, cuocere il pane, accudire emungere il bestiame, fare ricotta e formaggio, preparare due pranzi al giorno per la famiglia, accudire ai bambini e sorvegliare e tener pulita la casa.
Le festività religiose
Rigide norme religiose regolavano tutti gli aspetti della vita quotidiana degli Ebrei.
Un intero giorno alla settimana, il sabato, era dedicato al Signore. In quel giorno non si face-
va nessun lavoro, neppure cucinare il cibo e accendere le lampade.
Altre feste importanti erano:
Rosh ha-shanà, il Capodanno ebraico, che cadeva nel mese di settem-
bre/ottobre.
Dieci giorni dopo, c'era Jom Kippur, il Giorno dell'espiazione, in cui si rispet-
tavano il riposo e il digiuno assoluto. Il sommo sacerdote in persona presiede-
va al Tempio a nome del popolo, compiendo la purificazione del santuario con
un'aspersione di sangue (era la sola occasione in cui il sommo sacerdote pene-
trava nel Santo dei Santi) e con l'invio nel deserto del capro espiatorio che por-
tava su di sé tutte le colpe di Israele.
Tra settembre e ottobre cadeva pure Sukkôt, la festa delle capanne o festa
del raccolto, che celebrava la fine dei raccolti in autunno e, in origine, rap-
presentava l'offerta a Dio dei prodotti del suolo.
A novembre/dicembre c'era Hanukkah, detta anche la "festa dei lumi",
per le grandi luminarie che si accendevano. Durava otto giorni e com-
memorava la consacrazione del Tempio di Gerusalemme.
A febbraio/marzo c'era la festa dei Purim, che commemorava la liberazione degli
Ebrei dai loro nemici.
A febbraio/marzo c'era Pesach, la Pasqua ebraica, che com-
memorava la liberazione dalla schiavitù in Egitto. Nel Tempio avveniva l'im-molazione degli agnelli portati da ogni capofamiglia. Il sangue delle vitti-me sgozzate era raccolto e sparso dai sacerdoti sull'altare degli olocaustie, dopo la preparazione rituale, l'agnello veniva portato a casa per essereconsumato la sera dopo il tramonto.
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