IL GIORNALE ITALIANO DI CARDIOLOGIA INVASIVA
COME PREVENIRE LA NEFROPATIA DA MEZZO DI CONTRASTO. INTERVENTI FARMACOLOGICI E MECCANICI Francesco Di Pede, Edlira Zakja, Leonardo Di Ascenzo, Filippo Falco
Dipartimento Cardiologico, ULSS n. 10 “Veneto Orientale”
Introduzione
li), è stato proposto perché in grado di rilevare precoce-
In ambito cardiovascolare le procedure che impiegano
mente, già entro 2 ore dalla somministrazione del
mezzo di contrasto iodato (MdC) hanno una valenza
MdC, una lesione strutturale delle cellule tubulari rena-
non solo diagnostica ma anche terapeutica. Le strate-
li, differenziandola da un’insufficienza renale prerenale.
gie di prevenzione della nefropatia da mezzo di con-
Altri biomarcatori di danno dosabili sia a livello pla-
trasto (CIN - Contrast medium-Induced Nephropathy)
smatico (cistatina C) sia a livello urinario sono in fase di
devono essere così correlate non solo alla funzione
renale basale del paziente, ma anche alla tempistica
La prevenzione farmacologica e meccanica della CIN è
raccomandata nel trattamento dei diversi quadri clini-co-patologici soprattutto nel contesto delle sindromi
TABELLA I Fattori di rischio di CIN con relativo punteggio. Quando il punteggio risulta >16 vi è un alto
Il rischio di CIN può essere stratificato sulla base di
rischio di CIN, mentre quando risulta <5
alcuni fattori predisponenti quali: ipotensione, scom-
il rischio è basso
penso cardiaco, contropulsazione aortica, età, anemia,
Fattori di rischio Punteggio
diabete mellito, volume del contrasto infuso, valore
basale di creatininemia e valore basale di GFR (Glomeru-lar Filtration Rate) (Tab. I)(3). Sul piano clinico la diagnosi di CIN è possibile quando
si verifica un incremento della creatininemia rispetto al
basale di un valore assoluto ≥0,5 mg/dl o di un valore
relativo ≥25% entro 3 giorni dalla somministrazione
Il dosaggio della creatininemia è tuttavia un indice
esclusivamente della velocità di filtrazione glomerulare e
il suo incremento è tardivo a 24-48 ore dalla sommini-
Più recentemente, il semplice dosaggio urinario del-
l’NGAL (lipocalina associata alla gelatinasi dei neutrofi-
Indirizzo per la corrispondenza:Dott. Leonardo Di AscenzoDipartimento Cardiologico ULSS n. 10 Veneto Orientale - Ospedale di San Donà di Piave - Via Nazario Sauro, 23 - San Donà di Piave Venezia - Tel. +39.0421.227540 - Email: [email protected]
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guidata dai meccanismi fisiopatologici che la sottendono
dell’arteria renale); comunque non c’è evidenza che la
e che possono essere essenzialmente riconosciuti:
sospensione di tali farmaci sia vantaggiosa in termini
• nell’induzione finale di una potente vasocostrizione
di prevenzione della CIN, pertanto al momento non
renale, determinata da più meccanismi, causa di una
ne è raccomandata la sospensione routinaria(9);
riduzione immediata e prolungata della perfusione
3. la metformina, che di per sé non aumenta il rischio di
renale con conseguente ipossia midollare;
CIN, ma in caso di peggioramento della funzione rena-
• nell’induzione di un danno cellulare diretto da parte
le può generare acidosi lattica, causa di danno cellulare
acuto, per cui ne è consigliata la sospensione 48 ore pri-
Il concorrere di questi e altri meccanismi genera necrosi
ma della procedura angiografica in caso di insufficienza
renale preesistente (GFR <60 ml/min/1,73 m2) poten-
In questa sede saranno discusse le strategie di prevenzione
do essere ripresa 48 ore dopo, previa valutazione della
della CIN dalla sospensione di farmaci potenzialmente
nefrotossici quando associati a MdC, alla somministrazionedi idratazione con l’eventuale aggiunta di farmaci che, in
Idratazione
alcuni contesti, si sono dimostrati nefroprotettivi, per arri-
L’idratazione è la sola strategia profilattica della CIN (sia
vare a provvedimenti meccanici quali l’uso del RenalGuard
in termini di incidenza sia di severità) che ha dato risul-
System® o dell’emofiltrazione veno-venosa (CVVH).
tati sempre positivi tanto da essere fortemente racco-mandata dalle Linee Guida(3,4).
Farmaci potenzialmente nefrotossici
I meccanismi con cui l’idratazione, espandendo la vole-
quando associati al MdC
mia, è in grado di prevenire la CIN sono da attribuire:
I farmaci che possono aggravare una CIN, riepilogati nella
• ad effetti neuro-umorali (riduzione della vasopressina
Tabella II, possono essere suddivisi in tre raggruppamenti:
e incremento delle prostaglandine), i quali riducono
1. FANS, aminoglicosidi, ciclosporina, tacrolimus e
amfotericina, che agiscono con meccanismo nefrotos-
• alla diluizione del MdC nei tubuli renali (mediante un
sico diretto e vanno sospesi almeno 24 ore prima del-
aumento del volume urinario) che ne riduce l’effetto
2. alcuni antipertensivi, tra cui ACE-inibitori, sartani,
I protocolli di idratazione più utilizzati prevedono la
aliskiren, che agiscono riducendo la perfusione renale
somministrazione di 1-1,5 ml/kg/h di soluzione salina
nelle situazioni in cui la perfusione glomerulare dipen-
isotonica endovenosa da iniziare 6-12 ore prima della
de dal sistema renina-angiotensina (in casi di ipovole-
somministrazione di MdC e da continuare per le succes-
mia, disidratazione, insufficienza cardiaca o stenosi
TABELLA II Farmaci a potenziale azione nefrotossica quando cosomministrati con MdC Categoria terapeutica Principi attivi
Aminoglicosidi, sulfamidici, amfotericina B, polimixina, bacitracina, rifampicina,
cefaloridina, meticillina, acido aminosalicilico, foscarnet, pentamidina
Salicilati, paracetamolo, fenacetina, FANS, fenilbutazone, inibitori della
Ciclosporina, tacrolimus, cisplatino, ciclofosfamide, ifosfamide streptozocina,
metotrexate, nitrosourea (lomustina, carmustina, metil-lomustina), doxorubicina,
daunorubicina, asparaginasi, bevacizumab, bortezomib, gemcitabina, imatinib,
COME PREVENIRE LA NEFROPATIA DA MEZZO DI CONTRASTO. INTERVENTI FARMACOLOGICI E MECCANICI
In alcuni studi è stata impiegata una soluzione ipotonica
Bicarbonato
con lo scopo di ridurre il carico di sodio, particolarmen-
Il bicarbonato può avere un ruolo nella prevenzione del-
te dannoso in pazienti scompensati, ma i risultati sono
la CIN grazie alla sua capacità di ottenere un aumento
del pH urinario in grado di ridurre il danno ossidativo
È stata considerata anche la somministrazione orale di
indotto dall’ipossia midollare. Gli studi eseguiti e le
fluidi con risultati positivi ma non vi sono ancora forti
metanalisi hanno dato risultati complessivamente positi-
evidenze tali da renderla un’alternativa all’infusione e.v.
vi, ma con una notevole eterogeneità di protocolli e
caratteristiche cliniche dei pazienti studiati. I risultati migliori sono stati ottenuti nei pazienti che
Furosemide
richiedono un intervento in urgenza/emergenza come
La semplice somministrazione di furosemide, indipen-
nell’infarto miocardio acuto con ST sopraslivellato (STE-
dentemente dalla valutazione dello stato di idratazione
MI) in cui non vi è il tempo per un’adeguata idratazione
del paziente, ha dato risultati contrastanti ma prevalen-
prima della somministrazione di MdC (Tab. III)(16-25).
temente negativi nella prevenzione della CIN(11,14).
L’infusione rapida di bicarbonato risulterebbe pertanto
Le ipotesi fisiopatologiche su cui si fonda la sua sommi-
da preferire quando non è possibile un’adeguata idrata-
zione preprocedurale (p.es. STEMI o altre sindromi
• l’aumento del flusso urinario tale da indurre una più
Nelle Linee Guida KDIGO(3) viene suggerito un proto-
• un effetto diretto di vasodilatazione renale;
collo che prevede l’infusione di bicarbonato di sodio alla
• l’induzione di un’alcalosi relativa (vedi anche paragra-
concentrazione di 154 mmol/l a 3 ml/kg per 1 ora segui-
to da 1 ml/kg/h per altre 6-12 ore. La concentrazione di
Se somministrata di routine l’aumento della diuresi può
154 mmol/l si ottiene aggiungendo 154 cc di bicarbona-
tuttavia portare a ipovolemia con un effetto secondario
to di sodio 8,4% a 846 cc di glucosata al 5%.
opposto a quello auspicato, ovvero di riduzione del flus-so renale con conseguente aumento della concentrazione
N-acetilcisteina
intratubulare di MdC e incremento della sua nefrotossi-
L’ipotesi fisiopatologica alla base dell’uso di N-acetilci-
steina (NAC) per la prevenzione della CIN è un duplice
D’altro canto, in altre condizioni cliniche, quali lo
effetto di vasodilatazione renale e antiossidante. I dati
scompenso cardiaco cronico, un eccessivo carico di
sulla sua utilità sono contrastanti per cui in alcuni studi
liquidi prodotto dalla somministrazione di MdC o da
ha dato risultati positivi(26), mentre in altri l’effetto è sta-
una preidratazione eccessiva può peggiorare lo stato stes-
to quantomeno neutro e mai sono stati riportati studi
so di compenso emodinamico riducendo, anziché
con effetti dannosi sulla funzione renale.
aumentando, la perfusione renale. Nei pazienti scom-
I risultati positivi si sono avuti con dosaggi elevati per via
pensati è pertanto necessario mantenere una volemia
endovenosa nel contesto dello STEMI con un protocollo
ottimale con un’attenta gestione del carico di liquidi e di
che prevedeva 1200 mg e.v. di NAC immediatamente
controllo della diuresi con la furosemide. Per facilitare
prima della procedura di PCI (Percutaneous Coronary
tale gestione sono stati sviluppati approcci strumentali
Intervention), seguiti da 2400 mg die per os per altre 48
quali la bioimpedenziometria (CardioEFG®), che con-
ore. Con tale protocollo, che tuttavia comprendeva
sente di oggettivare rispetto al solo esame clinico lo stato
anche idratazione e bicarbonato, l’incidenza di CIN è
stata dell’8% vs 15% del gruppo di controllo (p=0,02)(27).
Di per sé la furosemide non può essere raccomandata
Da ciò si deduce che il NAC può avere una certa effica-
nella prevenzione della CIN se non con un’attenta valu-
cia se utilizzato di routine ad alte dosi in pazienti che
tazione dello stato oggettivo di idratazione al fine di
necessitano di una procedura urgente/emergente come
mantenere il bilancio in/out in pareggio.
nello STEMI o nei pazienti a elevato rischio di CIN.
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TABELLA III Studi che hanno preso in considerazione l’uso del bicarbonato in pazienti sottoposti a procedure urgenti ed elettive Popolazione Protocollo (N. pazienti) procedura
CIN=Contrast medium-Induced Nephropathy; 0,9% NaCl=soluzione fisiologica isotonica; NaHCO3=bicarbonato; NAC=N-acetilcisteina; vs=versus; p=significatività statistica
Va comunque tenuto presente che in caso di sommini-
rischio per la somministrazione intraarteriosa del MdC
strazioni e.v. ad alte dosi possono verificarsi reazioni ana-
filattoidi come crisi di broncospasmo e/o ipotensione(3).
• dose cut off di MdC (ml) non superiore al risultato
della formula peso corporeo (kg) x 5/creatinina pla-
Sostanze potenzialmente nefroprotettive
Nel corso degli anni sono state testate diverse sostanze
• volume massimo di MdC non superiore a 3,7 volte il
con l’obiettivo di ridurre l’incidenza di CIN basandosi
filtrato glomerulare misurato con la formula MDRD
su ipotesi che contemplavano un’azione antiossidante o
(Modification of Diet in Renal Disease);
di miglioramento della perfusione renale. Quelle testate
• per GFR <60 ml/min il cut off di MdC è stato indivi-
quali vasodilatatori, dopamina, fenoldopam, L-arginina,
teofillina, acido ascorbico e altre ancora, hanno dato
La via di somministrazione non è irrilevante nel determi-
risultati sostanzialmente deludenti, per cui allo stato
nare il rischio di CIN. Alcuni studi osservazionali hanno
attuale nessuno di tali farmaci viene consigliato nelle
evidenziato, infatti, che i pazienti sottoposti a indagine
strategie di prevenzione della CIN(28-30).
radiologica con MdC somministrato per via venosa hannoun’incidenza di CIN inferiore rispetto alla somministrazio-
Volume del MdC
ne per via intraarteriosa(35). Non è chiaro se tale vantaggio
Il principale fattore di rischio per lo sviluppo di CIN è il
dipenda realmente dalla via di somministrazione o piutto-
volume di MdC somministrato, che deve tener conto
sto dalla quantità di MdC, che in genere è inferiore nei
del profilo di rischio del singolo paziente (Tab. I).
pazienti sottoposti a indagini ra diologiche solo diagnosti-
Vari studi hanno cercato di individuare dei cut off di
che con iniezione del MdC per via venosa (p.es. TAC).
COME PREVENIRE LA NEFROPATIA DA MEZZO DI CONTRASTO. INTERVENTI FARMACOLOGICI E MECCANICI
La scelta del tipo di MdC, anch’essa non irrilevante, tro-
la funzione renale e/o clinici. Pertanto, al momento,
va una specifica trattazione in altra parte della presente
l’emodialisi non è raccomandata routinariamente nei
pazienti ad alto rischio di CIN(3,39,40).
La riduzione del MdC usato nel CathLab è, dunque, un
La CVVH, che si pone gli stessi obbiettivi tecnici del-
fattore profilattico fondamentale nella prevenzione della
l’emodialisi, ha presentato risultati clinici più favorevoli,
CIN ma per ottenere un tale obiettivo è necessario che in
verosimilmente legati a una migliore tollerabilità emodi-
tutto il team vi sia la piena consapevolezza della stretta
namica (minor riduzione della volemia e della gittata
relazione esistente tra quantità di MdC e sviluppo di dan-
cardiaca e maggiore stabilità emodinamica durante il
no renale, che tale danno non sempre è reversibile e che
può peggiorare a ogni nuova somministrazione di MdC.
Uno studio condotto su 114 pazienti sottoposti a PCI
La monitorizzazione real-time della quantità di MdC som-
affetti da IRC (Insufficienza Renale Cronica) grave
ministrata è un’abitudine, quindi, da sviluppare e che
(creatininemia >2 mg/dl) e nel 25% dei casi con una fra-
costituisce una buona pratica clinica per la prevenzione
zione di eiezione ventricolare sinistra <40% una CVVH
della CIN soprattutto in pazienti a elevato rischio (Tab. I).
alla velocità di 1000 ml/h senza riduzione del peso cor-
L’adozione di accorgimenti metodologici e strumentali
poreo si è dimostrata più efficace rispetto alla sola idrata-
può oggi consentire una riduzione significativa del MdC
zione nel prevenire un aumento ulteriore della creatini-
nemia (5 vs 50%; p<0,001). L’emofiltrazione veniva qui
• evitare i test finalizzati alla ricerca della proiezione dia-
avviata 4-8 ore prima della procedura angiografica e
continuata 18-24 ore dopo, ottenendo anche una ridu-
• impiegare tecniche complementari alla sola angiogra-
zione della mortalità intraospedaliera e a 1 anno(41).
fia tradizionale (IVUS - Intravascular Ultrasound e
In uno studio successivo lo stesso gruppo ha dimostrato, in
FFR - Fractional Flow Reserve) per meglio definire
pazienti con IRC avanzata (GFR medio 19±4 ml/h), che
anatomia, grado di severità funzionale di una stenosi o
un protocollo di idratazione periprocedurale (1 ml/kg/h),
anche per guidare procedure interventistiche(36,37);
con CVVH iniziata 6 ore prima e continuata per 18-24
• aggiustare quantità e velocità di somministrazione del
ore dopo la procedura, ha ridotto in modo significativo
MdC in ogni singolo paziente per ottenere la quantità
l’incidenza di CIN (3%) rispetto ad altri protocolli di trat-
minima necessaria a un’adeguata visualizzazione del-
tamento in cui l’incidenza è risultata del 26-40%(42).
Tali dati sono stati confermati anche in altri studi, seb-
Nel prossimo futuro non saranno da sottovalutare i con-
bene con minor numerosità di pazienti e con l’aggiunta
tinui progressi tecnologici che permetteranno di integra-
re diverse metodiche di imaging come, a titolo esemplifi-
Sebbene i risultati di vari studi siano convergenti nel
cativo, il descritto uso dell’angioTAC coronarica (con
dimostrare un’efficacia della CVVH in pazienti ad alto
MdC somministrato per via venosa e non intraarteriosa)
rischio nella prevenzione della CIN, ovvero nel peggiora-
con successiva angioplastica coronarica guidata dal
mento dell’IRC, gli alti costi della procedura e la necessi-
magnetic navigation system senza uso del MdC(38).
tà di una terapia intensiva rendono la procedura ancoranon consigliabile routinariamente ma da considerare in
Emodialisi e emofiltrazione veno-venosa
pazienti con insufficienza renale avanzata ancora non
Il razionale per l’uso dell’emodialisi nei pazienti ad alto
rischio di CIN è la rimozione precoce dal circolo delMdC. I dati disponibili dimostrano che effettivamente
RenalGuard System®
la metodica, se effettuata entro poche ore dalla procedu-
Come già descritto, la sola infusione di furosemide, con
ra angiografica, ottiene una rimozione consistente di
lo scopo di aumentare il flusso/volume urinario, non si è
MdC (60-90%). Tuttavia, tale efficacia tecnica non ha
dimostrata efficace nella prevenzione della CIN quando
dato univoche evidenze in termini di conservazione del-
non associata a un’attenta valutazione dello stato di idra-
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tazione. Il RenalGuard System®(44) è una metodica inno-vativa, concettualmente semplice da utilizzare in sogget-ti a rischio di CIN e finalizzata a generare e mantenereun alto flusso urinario prima, durante e dopo la proce-dura angiografica a bilancio idrico in pareggio per otte-nere una veloce escrezione del MdC e ridurne conse-guentemente gli effetti tossici diretti (Fig. 1)(45). Il protocollo attualmente suggerito (testato nel trial ran-domizzato sponsorizzato MYTHOS) prevede l’infusioneendovenosa di un bolo iniziale di 250 ml di soluzionesalina isotonica in 30 minuti seguita da boli di furosemi-de alla dose di 0,25 mg/kg per ottenere un flusso urinariocostantemente elevato (≥300 ml/h) compensato da unasomministrazione endovenosa di soluzione salina isotoni-ca pari al volume urinario escreto. Per ottenere un’ef -
Figura 1. RenalGuard System® è costituito da una conso-
ficace prevenzione della CIN è necessario iniziare il pro-
le di comando, da un sacco di raccolta dell’urina che si
tocollo almeno 60 minuti prima della somministrazione
connette a un catetere vescicale e da un set per infusionee.v. Nel funzionamento automatico la console misura il
del MdC e proseguirlo nelle 4 ore successive(46).
volume di urina nel sacco di raccolta e infonde un uguale
L’efficacia del sistema è stata dimostrata anche nel trial
volume di liquido di idratazione. Il flusso urinario andràmantenuto sopra i 300 ml/h eventualmente mediante
randomizzato REMEDIAL II, nel quale pazienti con
IRC (GFR <30 ml/min/1,73 m2) e punteggio di rischioper CIN ≥11, sottoposti a cateterismo programmato,
ca controllata al fine di mantenere in pareggio o positivo
sono stati randomizzati al trattamento con bicarbonato
il bilancio idrico nel periodo a cavallo di una procedura
di sodio e NAC nel gruppo di controllo o con soluzione
con MdC, si è dimostrata efficace nella prevenzione della
salina isotonica/NAC/furosemide mediante RenalGuard
CIN anche con un beneficio clinico globale.
System®. Anche in questo studio, usando la definizionedata nell’introduzione (incremento assoluto della creati-
Strategie di prevenzione della CIN in
ninemia ≥0,5 mg/dl rispetto al basale), la riduzione della
differenti contesti clinici
CIN nel gruppo trattato con RenalGuard System®,
Da quanto descritto fin qui si deduce che le strategie di
rispetto al gruppo di controllo, è risultata particolar-
prevenzione della CIN includono provvedimenti diversi
mente significativa pari al 60% con una riduzione anche
della necessità di dialisi (4 vs 0,7%)(47).
Nei pazienti sottoposti a studi angiografici elettivi è pos-
Va altresì rilevato come nel MYTHOS, ove si confronta-
sibile eseguire un’attenta stratificazione del rischio di
va una semplice idratazione standard (metodica attual-
CIN e identificare il trattamento più appropriato per
mente più diffusa nei CathLab nella preparazione agli
prevenirla. In pazienti, invece, colpiti da sindromi coro-
esami angiografici) con l’idratazione forzata mediante
nariche acute quali STEMI o UA/NSTEMI instabili
sistema RenalGuard System®, non solo l’incidenza di
quando non è sempre possibile raccogliere veloci e com-
CIN tra i due gruppi è stata significativamente diversa e
plete informazioni clinico/anamnestiche e dove il tempo
rispettivamente 18 vs 4,6% (p=0,005), ma si è ottenuta
di intervento deve essere ridotto al minimo per preserva-
anche una riduzione delle complicanze intraospedaliere
re il miocardio vitale, non è sempre possibile attuare una
globali (8 vs 18%, p=0,052)(46).
completa stratificazione del rischio di CIN né è possibile
Allo stato attuale, dunque, in pazienti con funzione rena-
adottare protocolli di preparazione che richiedano ore
le già compromessa, una diuresi forzata con furosemide
per essere efficaci. In alcuni contesti clinici è pertanto
contestuale a un’idratazione con soluzione salina isotoni-
necessario elaborare protocolli di struttura di prevenzio-
COME PREVENIRE LA NEFROPATIA DA MEZZO DI CONTRASTO. INTERVENTI FARMACOLOGICI E MECCANICI
ne della CIN, rapidi e facilmente attuabili.
Nello STEMI, come descritto, il protocollo che ha
• l’incidenza di CIN è strettamente correlata a vari fat-
dimostrato maggior efficacia prevede idratazione con
tori di rischio, tra i quali i principali sono la funzione
renale preesistente, il diabete mellito e la quantità di
Nello scompenso cardiaco è opportuno, quando possibi-
le, rinviare la procedura angiografica all’ottenimento del
• la scelta della strategia di prevenzione deve tener conto
miglior stato di compenso, bilanciando idratazione e
del rischio di CIN e del tempo disponibile per porre
terapia diuretica. Va sottolineato che lo scompenso car-
diaco e la funzione ventricolare ridotta sono potenti fat-
• la sospensione dei farmaci potenzialmente nefrotossici
tori di rischio di CIN (Tab. I) per cui in questi pazienti
va considerata precocemente per consentirne l’even -
possono avere un ruolo importante i sistemi di valuta-
tuale sospensione almeno 24 ore prima della procedu-
zione dello stato di idratazione come la bioimpedenzio-
metria o l’uso di sistemi semiautomatici di diuresi forza-
• il contenimento della quantità di MdC somministrato
ta come il descritto RenalGuard System®.
e l’idratazione sono i soli provvedimenti risultati sem-
Un quesito frequente nel laboratorio di emodinamica in
caso di procedura staged riguarda il tempo che deve
• la somministrazione di sodio bicarbonato può essere
intercorrere tra una procedura e l’altra per ridurre al
consigliabile in quelle situazioni cliniche in cui non è
minimo il rischio di CIN. Le Linee Guida KDIGO(3),
possibile procedere con un’idratazione prolungata pre-
basate su un consenso di esperti, suggeriscono di riman-
dare la procedura di 48 ore nei pazienti senza fattori di
• la somministrazione di NAC sembra essere di utilità
rischio per CIN o di 72 ore in caso di presenza di questi
limitata e comunque necessita di dosaggi elevati inizian-
fattori. Nel caso si verifichi una CIN la procedura staged
do prima e proseguendo dopo l’indagine angiografica;
andrà invece rinviata fino a quando la funzione renale
• strategie che hanno favorito il volume di diuresi nel pe -
non sarà ritornata ai livelli pre-CIN. Di norma il danno
riodo pre-, intra- e postprocedurale anche con l’ag -
renale recupera dopo 2 settimane(6).
giunta di furosemide all’idratazione si sono dimostrate
Nei pazienti con grave insufficienza renale con GFR <30
efficaci in pazienti con scompenso cardiaco e/o con
ml/min, vanno considerate anche tecniche meccaniche
IRC preesistente, purché venga mantenuto invariato o
quali il RenalGuard System®, in prima istanza, o la CVVH.
• nei pazienti con IRC grave (GFR <30 ml/h) l’uso del
Conclusioni
sistema RenalGuard System® o della CVVH hanno
Dai dati disponibili in Letteratura e da quanto presenta-
prodotto risultati positivi; i dati disponibili sono anco-
to sinteticamente nel presente articolo, è possibile trarre
IL GIORNALE ITALIANO DI CARDIOLOGIA INVASIVA
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NAME_______________________ SECTION________________ PARTNERS _________________ DATE___________________ SPECTROSCOPY: A KEY TO ELEMENTAL IDENTITY This activity is designed to introduce visible light spectroscopy as a means of identifying elements and providing information on atomic structure. INTRODUCTION Many areas of science, medicine, and criminalistics rely heavil
Il testo dell’interrograzione Carrara - Al Ministro della salute - Premesso che: in Italia il metilfenidato - un noto psicofarmaco stimolante del sistema nervoso centrale, una meta- anfetamina precedentemente classificata come sostanza stupefacente al pari di eroina e cocaina - è stato reintrodotto sul mercato, assieme ad un altro farmaco psicoattivo (atomoxetina), e questi due prodotti