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Li Puma, delitto senza colpevoli
Sessant’anni fa l’uccisione del dirigente sindacale madonita, trucidato mentre arava i campi del fratello sotto gli occhi del figlio.
ricordare il 60° anniversariodel`assassinio di Epifanio Li Puma si L’assassinio destò molto scalpore, ma non si concluderanno il prossimo 7 marzocon un dibattito al cinena Grifeo di Petralia Sottana sulla sicurezza neiposti di lavoro, a cui parteciperannotutti i sindaci delle Alte Madonie, sa di chista! U sapía! U sapía! Lo disone- do, davanti al figlioletto di soli 13 anni, che guarda con gli occhi sbarrati dal ter- cia. Il fratello e il cognato di Epifanio si contrada «Albuchia», territorio di Petra- zarono così il capolega della Cgil Epifa- carabinieri, poi il pretore. Quindi, il cor- nio Li Puma. Il dirigente sindacale stava terra di proprietà del cognato, emigrato in America, insieme ai suoi figli Santo di restituito ai familiari che lo portarono a Raffo. L’assassinio di Epifanio Li Puma destó molto scalpore in tutta la Sicilia. Il sindaco socialista di Petralia, Aldo Ferra- sindaco e dirigente della sinistra, decise di allestire la camera ardente in munici- Soprana, nei locali del municipio e pian- tonata dalle guardie. Come al solito, l’ar- mularono. «Epifanio Li Puma tu sei?».
ciprete del paese si rifiutó di celebrare i «Si, io sono». «Questa terra di chi é?». «Di mio cognato che si trova in America». «E solo grazie all’umanità e all’apertura questo ragazzo chi è?». «Mio figlio». «E quello che zappa dall’altro lato? ». «Mio sco Libbrizzi, che, «senza esitazioni, as- figlio». (…) Uno di loro, senza aggiunge- sumendosi ogni responsabilità, offrí la re altro, spianó il fucile e fece fuoco con- tro Epifanio che stramazzó per terra.
L`altro sicario si avvicinó al corpo di Epi- fanio», col consenso della stessa Curia di fanio e gli esplose alcuni colpi di pisto- la alla testa per essere sicuro che la mis- cui parteciparono migliaia di contadini.
ra sicura. Poi, con sguardo freddo e tru- nizzato dalla Cgil, che sventolava una in- ce, rivolse l`arma contro Giuseppe che… finità di bandiere rosse». Intervennero indietreggió di due passi, ma questa vol- che gli disse: Lassalu stari!». Poi andaro- il sindaco Ferrara, l’on. Francesco Musot- no via a passo svelto. Attirato dal rumo- to e il leader dei comunisti siciliani Giro- re degli spari, arrivó Santo, che rimase paralizzato dal terrore nel vedere il cor- sull’omicidio di Epifanio Li Puma giraro- po del padre per terra in un lago di san- contadini e Santo poté correre a Raffo, la scicolo sull’assassinio del dirigente sin- classica frase «ad opera di ignoti». Non si dre, i parenti, gli amici e i compagni del sindacato. Strazianti le urla e le parole di Michela, moglie di Epifanio: «L’ammaz- In alto un’antica foto della chiesa madre di Petralia Soprana, un disegno che riproduce l’uccisione di Epifanio Li Puma e la
zaru, l’ammazzaru! U sapía ca avía a fi- dotti e per l’assegnazione di parte dei prima pagina de la «Voce della Sicilia» del 5 marzo del 1948. Al centro la stele commemorativa di quell’atroce delitto, che
niri accussí! Mi parrava l’arma, m’ha sarà inaugurata questa mattina in occasione del 60º anniversario dell’assassinio. Numerose le iniziative organizzate a
parratu sempri ca putía succediri na co- Petralia, che si concluderanno venerdì prossimo con un incontro sul tema della sicurezza sul lavoro
La «caccia» ai leader dei contadini
Il retroscena.
Tra il ’47 e il ’48 furono uccisi Maniaci, Pipitone, Rizzotto e Cangelosi, tutti impegnati nella lotta per la terra
Epifanio Li Puma doveva morire. Cosí aveva- to a Marsala (Trapani) l’8 novembre 1947.
stanza, si volle far capire, col linguaggio ine- basti ricordare il massacro di Portella delle gi- no deciso i proprietari terrieri e i gabelloti ma- La «caccia» all’uomo, contro i dirigenti del quivocabile della lupara che la strada dell’u- nestre. Dal ’40 al ’50, infatti, insieme a Epifa- fiosi. Cosí aveva deciso la politica reazionaria, movimento contadino nei comuni del feudo, nità popolare e delle lotte per la terra mette- nio Li Puma caddero vittime della mafia, con che li spalleggiava. Bisognava fermare il mo- s’intensificò alla vigilia delle elezioni politiche va a repentaglio la stessa sopravvivenza fisi- l’apporto delle istituzioni e degli organi con- vimento contadino, a tutti i costi. Lui e i suoi del 18 aprile 1948. In rapida sequenza, infat- ca. Epifanio Li Puma, segretario della Camera servatori, numerosi sindacalisti, attivisti, mi- contadini minacciavano la "sacra" proprietà ti, vennero assassinati Epifanio Li Puma a Pe- del lavoro di Petralia Sottana (Palermo), fu litanti comunisti e socialisti perché promoto- privata, facevano soffiare il vento del nord, tralia Soprana, Placido Rizzotto a Corleone e uno dei più importanti organizzatori del mo- ri e sostenitori delle lotte contadine contro lo quello che riempiva i polmoni della povera Calogero Cangelosi a Camporeale. Tutti e tre vimento contadino per l’occupazione delle sfruttamento dei braccianti. Fu in un certo gente di libertà. A «lorsignori» non era basta- erano dirigenti sindacali impegnati nella lot- terre incolte della zona delle Madonie. Da di- senso la nostra Resistenza, una Resistenza to il terrore scatenato con la strage di Portel- ta per la terra al fianco dei contadini dei loro rigente sindacale, aveva fondato la cooperati- purtroppo tradita», secondo il vicepresidente la della Ginestra e con i raid ai danni delle Ca- comuni. E tutti e tre erano militanti del Parti- va agricola «La Madre Terra» e si era opposto della Commissione parlamentare Antimafia, mere del lavoro dei comuni della fascia costie- to socialista. Con la loro eliminazione la ma- con forza all’ingresso di alcuni mafiosi. Aveva Giuseppe Lumia. Evidentemente, lo sterminio ra palermitana della primavera-estate 1947.
fia volle lanciare un chiaro messaggio a quei guidato i contadini nella richiesta di divisione di tanti dirigenti sindacali ebbe l`effetto di Nell’autunno del 1947, assassinarono altri dirigenti socialisti siciliani, che ancora si osti- del prodotto a 60 e 40 e di assegnazione del- scoraggiare il movimento contadino. Il 18 due dirigenti di sinistra: Giuseppe Maniaci, navano a mantenere unito il movimento con- aprile anche in Sicilia fu il trionfo della Demo- segretario della Confederterra e dirigente del tadino, rifiutando il traghettamento verso la «Fu sicuramente uno degli indiscussi prota- crazia Cristiana e delle destre. Ma appena un partito comunista, ucciso a Terrasini (Paler- più affidabile «sponda» socialdemocratica, gonisti di una straordinaria stagione politica anno dopo le lotte per la terra ripresero fino mo) il 22 ottobre 1947, e Vito Pipitone, anch’e- verso cui provavano a spingerli capi-mafia e sociale di lotte contadine soffocate poi nel EPIFANIO LI PUMA
gli segretario della Confederterra, assassina- come il "corleonese" Michele Navarra. In so- sangue da una repressione assai sanguinosa,

Source: http://www.cittanuove-corleone.it/La%20Sicilia,%20Li%20Puma,%20delitto%20senza%20colpevoli%2002.03.2008.pdf

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